Soccorsi in montagna, il vicesindaco di Orgosolo: «Prima i servizi, poi le sanzioni»
Taras indica con chiarezza i nodi principali: la sistemazione e manutenzione dei sentieri, una cartellonistica chiara e diffusaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il dibattito sulla proposta di far pagare i soccorsi agli escursionisti imprudenti torna ad accendersi in Sardegna. A rilanciarla è stato l’ex sindaco di Baunei e attuale consigliere regionale del Pd, Salvatore Corrias, che ha ricordato la legge ferma in Consiglio regionale da tre anni. Un’idea che, però, non convince tutti, soprattutto chi vive e amministra i territori montani più esposti a incidenti e richieste di intervento.
Tra le voci critiche si leva quella di Gian Nicola Taras, vicesindaco e assessore del Comune di Orgosolo, che mette in guardia: «Prima di discutere una legge che preveda il pagamento dei soccorsi, è necessario intervenire sulle vere criticità che interessano i nostri territori montani».
Taras indica con chiarezza i nodi principali: la sistemazione e manutenzione dei sentieri, una cartellonistica chiara e diffusa – «oggi del tutto assente in alcuni tratti del Supramonte» – e la creazione di servizi di accoglienza e supporto ai turisti, in stretta collaborazione con operatori locali, guide e accompagnatori qualificati.
Secondo l’assessore, la priorità deve essere la sicurezza, non le sanzioni: «Solo attraverso regole chiare, servizi adeguati e una gestione condivisa con chi opera ogni giorno sul territorio sarà possibile ridurre concretamente il numero degli interventi di soccorso – e quindi anche i relativi costi».
Orgosolo, come tanti comuni del Supramonte, conosce bene la forza attrattiva delle sue montagne: «Sono un patrimonio straordinario, che ogni anno richiama migliaia di visitatori, non solo d’estate. È nostro dovere, come istituzioni, renderle più sicure e fruibili, anziché pensare a introdurre oneri a carico di chi, spesso in buona fede, si trova in difficoltà».
Il messaggio finale è dunque rivolto al Consiglio regionale: «Serve un percorso condiviso con amministrazioni locali, operatori e categorie interessate, per costruire insieme regole e servizi utili alla sicurezza di tutti».
Il dibattito resta aperto: tra la linea dura di chi chiede responsabilità economica per gli escursionisti imprudenti e quella di chi invoca prevenzione, manutenzione e accoglienza come strumenti prioritari per evitare emergenze e ridurre i costi dei soccorsi.