La storia dei rapporti tra Chiesa e mafia è un mosaico complesso di silenzi e coraggio, di compromessi e gesti eroici.

Se da un lato è noto che talvolta uomini di Chiesa hanno ceduto al quieto vivere o alla paura, dall’altro esistono testimoni che hanno vissuto il Vangelo con una coerenza tale da interferire con affari, complicità e crimini della malavita organizzata. Alcuni hanno persino dato la vita per questo.

A queste figure straordinarie è dedicato il libro di don Marcello Cozzi: “Non interferite. Il sangue dei preti sull'altare delle mafie”, che racconta storie spesso dimenticate ma decisive per la memoria civile e spirituale del Paese.

«Volevo conoscerli questi preti”, scrive l’autore, “approfondire le loro storie e imprimere su carta che i sacerdoti divorati dalla piovra mafiosa appartengono anche a tempi meno recenti, hanno nomi di cui nessuno sa, e sono stati molti di più di quello che comunemente si pensa. Le loro vicende per me sono diventate Vangelo».

Il libro è introdotto dal giornalista Lirio Abbate ed è un viaggio nella memoria e nella coscienza dell’Italia, un tributo a chi non ha avuto paura di disturbare la mafia e un monito a non restare indifferenti di fronte a una piaga ancora viva.

Il primo capitolo è dedicato a don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia a Palermo il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno, e beatificato da Papa Francesco il 25 maggio 2013. Ma le storie raccontate da don Cozzi affondano le radici nel passato: quasi ottant’anni prima, a Palermo, era stato assassinato don Giorgio Gennaro, parroco di Ciaculli originario di Modica, colpito per aver denunciato i mafiosi locali.

Il libro ricorda anche don Peppe Diana, don Gaetano Millunzi, don Cesare Boschin e altri sacerdoti che hanno pagato con la vita il loro impegno per la legalità e la difesa dei più fragili. Attraverso testimonianze accurate e inedite, Non interferite costruisce un racconto potente, umano, necessario: quello di uomini di Chiesa che hanno incarnato il coraggio e la giustizia fino al sacrificio estremo.

(Unioneonline/Fr. Me.)

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