Nell’ambito di un’inchiesta relativa al commercio di gas propano liquido in bombole proveniente dalla Campania e diretto alla Sardegna, i finanzieri dei Comandi provinciali di Frosinone e Cagliari hanno eseguito il decreto emesso dal Gip del tribunale di Cassino per il sequestro preventivo di stabilimenti usati per lo stoccaggio.

14 gli indagati residenti nel Lazio, in Sardegna e in Campania. Sono indiziati, a vario titolo, di frode nell’esercizio del commercio, appropriazione indebita, falsità materiale, attentati alla sicurezza dei trasporti e inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione.

Da quanto emerso a seguito degli accertamenti, il distributore di bombole di gas propano liquido, con sede in Sardegna, si sarebbe appropriato, con la compiacenza dei rivenditori al dettaglio, di circa 100.000 contenitori vuoti, appartenenti a note aziende del settore; successivamente, in un deposito di prodotti energetici in Campania, le stesse bombole venivano sottoposte al cosiddetto “lavaggio”, ossia la riverniciatura con colori societari diversi da quelli originali, al fine di dissimularne la provenienza illecita; poi venivano messi sulle bombole i cartellini di identificazione con falsi dati di revisioni periodiche - in realtà mai effettuate -; infine, a completamento dell’opera, i recipienti venivano riempiti, peraltro con una quantità di gas propano liquido inferiore a quella dichiarata, e rispediti agli acquirenti finali via mare, nascosti in autocarri telonati imbarcati su navi cargo o passeggeri operanti tra la Sardegna e la Campania, generando significativi rischi per l’incolumità e la sicurezza degli equipaggi e dei viaggiatori.

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato un opificio ubicato nel Casertano, 53.000 litri di gas propano liquido e 8.160 bombole destinate al riempimento.

(Unioneonline/s.s.)

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