Drastico calo dei contagi da coronavirus a Uri. Dopo un picco di 173 positivi, ora la persone contagiate sono scese a 61, così come quelle in quarantena: 8.

Sembrano aver funzionato le restrizioni imposte dal sindaco, Lucia Cirroni, che già prima dell'ingresso in zona rossa dell'intera Sardegna aveva messo in lockdown il paese.

Una buona notizia che permette anche la riapertura delle scuole sino alla prima classe della scuola secondaria di primo grado.

"Voglio esprimere la mia solidarietà a quelle attività che devono tenere ancora le serrande abbassate, e porgere il mio saluto a chi ancora si ritrova in un letto di ospedale ad aspettare di riuscire a respirare autonomamente per poter tornare a casa, c'è chi a casa non è potuto tornare e questa è la sconfitta più grande - ha dichiarato il primo cittadino -. C'è chi ancora attende il vaccino a causa di un sistema confuso con direttive che cambiano continuamente, persone a rischio che lo attendono come un bene prezioso. Abbiamo avuto nel giro di un mese più di 400 persone bloccate a casa, che hanno avuto necessità di affidarsi alla cortesia di altri per l'acquisto e la consegna di beni di prima necessità o per accudire gli animali".

"Sono questi i veri problemi - a suo modo di vedere - che ha scatenato il coronavirus nel nostro paese e forse iniziamo a vedere uno spiraglio di speranza, proprio perché sono stata rigida e tornando indietro ripeterei i medesimi passi, perché hanno funzionato, siamo riusciti ad arginare il virus".

"Scuole chiuse, bambini in Dad, divieto di spostamento per coloro che avevano come destinazione una scuola, perché - ha specificato il primo cittadino - ancora la variante inglese si insidia proprio fra i giovanissimi, perché non potevamo avere idea di quali fossero i nuclei che fossero entrati in contatto con il virus, perché abbiamo avuto modo di constatare che in altri paesi i focolai sono scaturiti proprio dalle scuole. Di certo non si poteva consentire di fare entrare il virus dall'esterno delle scuole, per poi distribuirsi equamente all'interno di tutte le abitazioni, soprattutto in quelle dove ci sono nonni e soggetti fragili. Parliamo di una variante che è fino al 70% più contagiosa rispetto alla variante che è circolata fra novembre e febbraio. Mentre nell'arco di un mese a partire dall'ultima decade di marzo abbiamo contato a oggi ben 173 casi di positività, fra novembre e febbraio, quindi in quattro mesi, abbiamo registrato in tutto 54 positivi, credo che questo sia un dato che deve far riflettere sulla pericolosità legata alla variante inglese. E devo ricordare che è stato provvidenziale lo screening fatto dai nostri medici di medicina generale che ha consentito di isolare e segnalare immediatamente i casi".

Intanto Lucia Cirroni ha anche firmato una nuova ordinanza, valida sino al 30 aprile, con alcune nuove restrizioni rispetto alla normativa nazionale: sono consentiti gli spostamenti in altri paesi per l'attività didattica, è stata disposta la chiusura al pubblico dei parchi e delle aree verdi, delle strade e piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, mentre le attività di somministrazione di alimenti e bevande tramite i distributori h24 sono consentite fino alle 20.
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