Beni confiscati e un iter che procede verso la rescissione del contratto. La vicenda già complessa del terminal crociere, la ex tensostruttura Lunardi, l’infrastruttura che sorge nel porto commerciale di Porto Torres, è destinata a complicarsi ulteriormente.

Un’opera incompiuta, avviata circa undici anni fa, finanziata nel 2019 e oggi realizzata all’80 per cento dalla società Lakit che si era aggiudicata i lavori, senza rispettare i termini di completamento della struttura.

L’ultimatum era arrivato dal Provveditorato interregionale per le opere pubbliche che aveva chiesto di terminare l’intervento entro il 30 novembre, pena la risoluzione del contratto con l’azienda. I beni della società sono stati requisiti dallo Stato e assegnati all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità (Anbsc). A sollevare il problema in aula del consiglio a Cagliari era stato il consigliere regionale Gian Franco Satta firmatario di una interrogazione consiliare.

“Siamo in attesa che venga definito il passaggio col Ministero per le Infrastrutture per la risoluzione del contratto – spiega l’esponente dei Progressiti – a quel punto sarà possibile avviare una nuova gara per l’affidamento dei lavori ad una nuova impresa”.

Una volta terminata l’opera si provvederà al passaggio della struttura dal Provveditorato all’Autorità di sistema portuale per condividerne col territorio la destinazione d’uso. 

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