Prosegue a Sassari la campagna dell'amministrazione comunale contro gli "smombies", neologismo che nato dalla somma della parola "smartphone" e della parola "zombies", per indicare coloro i quali girano a piedi per la città incuranti dei pericoli della strada perché intenti a fissare il telefonino proprio come "morti viventi".

Dal lancio della "battaglia", finalizzata a sensibilizzare i pedoni e a evitare incidenti, le contravvenzioni sono arrivate ormai oltre quota 180 in poco più di un anno.

Nel 2018 la polizia municipale ne ha elevate più di 150, mentre altre 30 sono state appioppate ad altrettanti cittadini "schiavi" dello schermo in questo primo scorcio del 2019.

Gli ultimi dati sono stati snocciolati nel corso di un servizio su Rai 3, ma l'eco dell'iniziativa, unica in Europa (analoghi provvedimenti sono stati presi, invece, negli Usa e in Asia), è arrivata anche su diverse testate internazionali.

Come hanno più volte ribadito i vertici della polizia municipale sassarese, la "guerra agli smombies" non è una mera trovata per far cassa.

"Se uno sta attraversando dando un'occhiata allo smartphone, ma non è proprio a capo chino e attraversa sulle strisce pedonali, non lo multiamo. Sanzioniamo solo le condotte plateali", aveva spiegato il capo dei vigili Gianni Serra a UnioneSarda.it.

Una presa di posizione, inoltre, basata sui numeri inquietanti relativi agli incidenti, anche mortali, causati dall'uso, improprio o eccessivo, del telefonino.

Un esempio? Secondo recenti statistiche, le persone morte per scattarsi selfie "estremi" sono più di quelle uccise ogni anno dagli squali.

(Unioneonline/l.f.)

I DATI DEL 2018 - VIDEO:

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