È stato effettuato nei giorni scorsi da Areus il primo trasferimento extraregione in elisoccorso di una paziente collegata a un sistema di assistenza extracorporea (ECMO artero-venoso).

La donna, affetta da una patologia congenita, era ricoverata al Santissima Annunziata di Sassari quando le sue condizioni si sono aggravate a causa di complicanze che ne mettevano a rischio la vita.

I medici dell’Aou di Sassari, insieme alla direzione guidata dal dottor Michele Portoghese, hanno chiesto l’immediato intervento della centrale operativa del 118.

È così scattata la complessa macchina organizzativa che ha consentito il trasferimento in un ospedale di riferimento di terzo livello della Penisola, tra i pochi in Italia specializzati nel trattamento delle patologie congenite dell’adulto.

Per il trasporto è stato impiegato un elicottero AW139 dell’elisoccorso di Olbia, a bordo del quale ha operato un team multidisciplinare composto da medici, infermieri e tecnici perfusionisti. Il viaggio, durato circa tre ore, è stato portato a termine con successo, garantendo l’assistenza cardio-respiratoria ed emodinamica della paziente per tutta la durata del volo.

«Areus è impegnata a consolidare i percorsi di trasporto secondario in stretta sinergia con le aziende sanitarie – ha commentato il commissario straordinario Angelo Maria Serusi – consapevole del ruolo che le leggi regionali le hanno affidato nella gestione delle emergenze».

Soddisfazione anche da parte del commissario straordinario dell’Aou di Sassari, Mario Carmine Palermo, che ha parlato di un modello organizzativo da rendere strutturale: «In cabina e in reparto si è lavorato come un’unica squadra. L’obiettivo è ridurre i tempi, abbattere le barriere e garantire a ogni paziente le cure migliori».

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