Sassari, presentato il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici: più ondate di calore e rischio alluvioni
Il documento evidenzia proiezioni preoccupanti per il periodo 2021-2065Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Illustrato stamattina in VI Commissione a Sassari il Piano Locale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. Un lavoro compiuto dal Comune e dalla Fondazione Centro Mediterraneo Cambiamenti Climatici e che ha prodotto alcune proiezioni climatiche sulla città negli archi temporali del 2021-2050 e 2036-2065, aggiornando quella del periodo 1991-2020. Nella riunione, presieduta da Walter Pani, e introdotta dall’assessore all’Ambiente Pierluigi Salis, i funzionari Pierpaolo Spanedda e Marinella Osilo hanno evidenziato intanto il focus della ricerca centrata su alluvioni, ondate di calore e siccità.
Tra i dati emersi sono quelli, ad esempio, riguardanti proprio il fenomeno del disagio termico, l’indicatore aggiunto ai paper precedenti. Sulle ondate di calore, ma la curva riguarda anche la siccità, si è sottolineato come perlomeno nella previsione iniziale (2021-50) si registri un aumento minimo del fenomeno, sia con forti politiche climatiche che in loro assenza. Ma il trend raddoppia invece, se non sono state messe in atto, nei valori previsti fino al 2065. Lo stesso riguarda le notti tropicali, quando cioè la temperatura non scende mai sotto i 20°, che si ipotizza passino dalle + 16 del 2021 alle + 20 del 2050, fino alle + 31 del 2065. In merito al tema delle alluvioni è il 5% delle superfici del territorio comunale, e 3mila persone, a essere interessate da un eventuale rischio inondazione.
«Gli scenari futuri - riferisce il Piano- indicano un aumento degli estremi di precipitazione per lo scenario intemedio principalmente nella zona centrale e nord-occidentale del territorio, con valori elevati sia in aree urbanizzate con attività economiche critiche (es. Truncu Reale, Ottava, San Giovanni), sia in prossimità di siti di interesse ambientale». Si notano poi variazioni negli eventi estremi che sono più intense con uno scenario estremo in tutta la zona ovest, dal confine comunale meridionale alla costa nord, e includendo aree come La Landrigga, Bancali, San Giovanni e Ottava, dove si trovano beni ambientali, culturali, infrastrutture e aree agricole. Per contrastare il pericolo il Comune vanta diverse frecce al suo arco anche se, secondo quanto scritto, sono insufficienti le infrastrutture idrauliche e anche le risorse finanziarie per fare da argine alle conseguenze concrete della mutazione del clima. Sul fronte siccità, i risultati riportano un aumento dei consumi irrigui per tutte le principali colture presenti sul territorio comunali, un effetto dovuto, sottolinea il report, «all’aumento significativo delle temperature medie e alla conseguente crescita della domanda evapotraspirativa delle colture». Si prevede invece una futura diminuzione dei consumi civili, causata dal temuto calo demografico. Un dato riferito in Commissione riguarda anche i turisti, e i loro consumi,«con una diminuzione prevista nel mese di agosto e un aumento nei mesi di giugno e settembre a causa di un maggiore indice di benessere climatico previsto per questi due mesi che potrebbe attrarre un maggior numero di turisti in futuro».
Chi sceglierà questa parte dell’isola per le vacanze potrebbe scegliere quindi i mesi di spalla e non quelli canonici di piena estate. Nel Piano Locale si prevedono anche le azioni con cui affrontare l’emergenza attraverso alcuni obiettivi e diverse azioni trasversali. La compilazione della ricerca si è avvalsa del confronto intersettoriale del Comune, dei portatori di interesse e della comunità, che ha espresso le proprie opinioni e soluzioni sugli argomenti.