La tregua è finita, il Pronto soccorso del Santissima Annunziata di Sassari è ripiombato nel caos. L’aggressione di un medico da parte di un paziente psichiatrico di domenica sera è stato solo l’ultimo caso che sta agitando il personale medico e infermieristico.

Sotto accusa la decisione del nuovo direttore, Stefano Sau, di assegnare a Gastroenterologia sei dei dieci posti di Obi a disposizione. L’Obi (Osservazione breve intensiva) è una sorta di reparto di Pronto soccorso dove vengono trattenuti i pazienti di cui si presume la risoluzione del problema entro 36 ore.

 In questo modo si evita di ricoverare e sovraffollare i reparti che già soffrono per la cronica mancanza di posti letto.

“Dopo il primo caotico periodo durante la pandemia”, è il contenuto di un documento riservato che circola tra il personale, “chi dirigeva il Pronto soccorso è riuscito a creare percorsi condivisi con i reparti di tutta l’azienda, con l’obiettivo di non far implodere l’intero sistema. Sarebbe stato sin troppo semplice ricoverare nei reparti già al limite tutti i pazienti già valutati in Pronto soccorso, aumentando ulteriormente la loro congestione e ingessando il sistema”.

“Certo, c’è stato un sovraccarico ulteriore di lavoro in PS”, si legge ancora, “che ha portato comunque a non far mai chiudere neanche per un’ora, senza mai avere file di ambulanze, a differenza di quanto capitato ad esempio al Brotzu di Cagliari”.

Il Pronto soccorso di Sassari è sottoposto a una pressione indicibile, con pazienti che arrivano da Olbia, Ozieri, Alghero, Nuoro e persino Lanusei.

Il personale è allo stremo. Ecco che cosa dicono nel documento medici e infermieri (di cui si omettono i nomi per metterli al riparo da eventuali ritorsioni) del nuovo direttore: “Dal momento del suo arrivo, le mosse strategiche sono state quelle annullare sostanzialmente tutti i percorsi intrapresi comprese le condivisioni delle scelte (i reparti dicono che arrivano i ricoveri come supposte con la conseguenza che imploderà il sistema); inoltre ha deciso di smontare l’Obi riducendolo da 10 a 4 posti con la conseguenza di congestionare ancora di più il PS”.

Il clima che si sta creando è esplosivo, con richieste di aspettative, trasferimenti e congedi da parte del personale che a stento riesce a far fronte al carico di lavoro.

“Stando così le cose”, sostiene il personale, “per la prima settimana di novembre non sarà possibile coprire i turni”.

Pessime premesse alla stagione autunnale-invernale con l’inevitabile aumento degli accessi al Pronto soccorso per un probabile aumento di contagi da Covid e delle altre patologie tipiche del periodo.

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