Sassari, detenuto morto per overdose: “Non si è mai perdonato di aver ucciso la zia”
Dolore e commozione ai funerali di Salvatore Usai, deceduto in carcere. Indagato il suo compagno di cella per cessione di stupefacentiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Commozione, questa mattina, ai funerali di Salvatore Usai, morto in cella a Bancali lo scorso lunedì.
A officiare la cerimonia nella cattedrale di San Nicola a Sassari il cappellano del carcere don Gaetano Galia davanti alla sorella del deceduto, Maria, ai parenti, ai tanti amici presenti e alla presenza dei due ex garanti dei detenuti Mario Dossoni e Antonio Unida.
Il sacerdote, dopo aver letto le parabole del figliol prodigo e della pecora smarrita, ha voluto ricordare “la vita di sofferenza e fatica condotta da Tore”. E i suoi sbagli tra cui “quello più grave” dell’aver ucciso la propria zia nel 2016.
“Mille volte mi diceva che non si sarebbe mai perdonato per quello che aveva fatto - ha riferito commosso don Galia - e io gli ho risposto che mille volte Dio lo aveva già perdonato”. Per la scomparsa di Tore Usai è indagato il suo compagno di cella, un 44enne senegalese, che potrebbe aver ceduto al 42enne una dose di stupefacenti.
L’autopsia eseguita dal medico legale Salvatore Lorenzoni, su incarico del pm Ermanno Cattaneo, titolare delle indagini, avrebbe riscontrato elementi che farebbero pensare a una morte per overdose.