Decine di ettari devastati dal fuoco tra Monte Zirra e Santa Maria La Palma. Boschi di eucalipto e acacia saligna, ma anche macchia mediterranea, sterpaglie e, in qualche caso, campi coltivati con il sudore della fronte. Mentre i mezzi aerei e le squadre a terra sono ancora impegnate nella bonifica, per scongiurare la ripresa di focolai, la politica si interroga sulla necessità di avere un Canadair a disposizione nel territorio di Alghero.

«Gli incendi divampati nei territori di Alghero, Ozieri e altre aree del nord-ovest della Sardegna hanno evidenziato la lentezza dell'intervento aereo, che deve essere tempestivo e capillare. Con Fratelli d’Italia Alghero chiediamo che la Regione Sardegna si attivi immediatamente presso il Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento della Protezione Civile per garantire la costituzione di una base operativa per i Canadair ad Alghero, per assicurare interventi rapidi nel nord-ovest dell’Isola», scrivono dal coordinamento cittadino di FdI.

«Per vedere il primo Canadair ieri abbiamo dovuto attendere almeno un’ora. È impensabile affrontare la campagna antincendio con questi tempi di reazione», denunciano dal gruppo consiliare.

Il presidente della commissione Ambiente e Protezione civile, Christian Mulas, ha firmato una interrogazione per chiedere al sindaco se intenda sollecitare la Regione Sardegna e il Governo nazionale «affinché venga istituita una base operativa permanente per i Canadair e/o mezzi aerei antincendio nel territorio di Alghero e se è già stata avviata una interlocuzione con l’Assessorato regionale alla Protezione Civile e con la Direzione Generale del Corpo Forestale per rappresentare la situazione di grave squilibrio territorial».

Secondo Mulas, infatti, «l’intervento del Canadair, indispensabile in tali circostanze, è avvenuto con grave ritardo: l’unico mezzo disponibile è dovuto arrivare da Genova, con una perdita di tempo cruciale nelle fasi iniziali dell’emergenza».

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