Grotta Verde, l'associazione Forestali contraria all'apertura al pubblico
E chiede all’assessorato regionale all’Ambiente di fermare «questa improvvida quanto grave iniziativa del Parco»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Alla vigilia dell’apertura, la Grotta Verde si trova al centro di una querelle. L’Anfor, Associazione Nazionale Forestali, ha espresso «stupore e preoccupazione» per l’imminente taglio del nastro, chiedendo all’assessorato regionale per la Difesa dell’Ambiente di fermare «questa improvvida quanto grave iniziativa del Parco».
A parlare, fuori tempo massimo, è il presidente della sezione Sardegna Pierino Daveri. «Quello che si temeva è successo! Dal prossimo luglio il Parco Regionale di Porto Conte apre al pubblico la Grotta Verde, conosciuta anche come “Grotta di Sant’Erasmo”, nel promontorio di Capo Caccia, all’interno della medesima Area protetta. Sino ad oggi l’accesso al sito era consentito rigorosamente solo per motivi di studio. Ora il Parco, venendo meno al suo impegno istituzionale di conservazione delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali – incalza il presidente dell’Anfor - tradisce anche il mandato sociale con la comunità regionale, mercificando quest’ultimo angolo incontaminato di Sardegna, aprendolo a frotte di turisti paganti, che progressivamente, come altrove, saranno fonte di degrado e distruzione di quell’ambiente prezioso».
L’associazione, costituita tra gli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato in quiescenza, tiene a precisare che il complesso carsico, risalente a 200 milioni di anni fa, è rifugio di biodiversità e di colonie di avifauna che andrebbero protette.
«Le pareti della caverna, risultano essere un ritrovo per diverse colonie di pipistrelli, che si servono della grotta come rifugio e luogo di nidificazione. L’iniziativa - aggiunge Daveri - si trascina dietro oltretutto altre manomissioni del territorio per la creazione di parcheggi al servizio delle centinaia di mezzi che affluiranno sul posto».
Una rimostranza che arriva fuori tempo massimo, al termine di un lungo iter di progettazione e esecuzione dei lavori all’interno dell’antro che ha già aperto le porte ai primi visitatori con tour esclusivi in anteprima e che la settimana prossima taglierà ufficialmente il nastro, dopo quasi cinque anni di passaggi burocratici e interventi con ditte specializzate che hanno richiesto il benestare di diversi enti.