Raccolta differenziata, Sassari bocciata: «Stiamo lavorando»
Il capoluogo turritano a meno 5 dall’obiettivo minimo del 65%: il Comune annuncia le contromisurePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sassari ancora lontana dall’obiettivo minimo per la raccolta differenziata. Il dato diffuso oggi dalla Regione, in cui si informa come l’isola sia tra le più virtuose in Italia con il 76,46%, vede però anche un capoluogo turritano che arranca quasi di 5 punti percentuali dietro la soglia minima del 65%. E le conseguenze del ritardo porteranno a sanzioni che incideranno su tariffe Imu o sulle casse comunali. La flessione di mezzo punto attestata nel 2023 si spiegherebbe in realtà con una ragione precisa.
«Nel corso di quell’anno c’è stato lo sgombero del campo rom di Piandanna, con una produzione di oltre 700 tonnellate di rifiuti che confidavamo venissero computate dalla Regione come frazione neutra», riferiscono i tecnici del settore Ambiente.
Questo fatto «ha avuto un impatto di circa l’1% il che significa che senza avremmo registrato un’ulteriore crescita, seppur dello 0,5% o poco più rispetto al 2022».
Un’ulteriore giustificazione è il mancato riconoscimento dei rifiuti organici gestiti con le compostiere domestiche in uso ai cittadini dell’agro che incide per circa il 3%. Aldilà delle spiegazioni il Comune resta indietro e non cerca scuse.
«Stiamo lavorando», afferma il sindaco Giuseppe Mascia, «per migliorare il servizio d’intesa con la società che lo gestisce, mettendo in campo ogni strumento utile per sensibilizzare le persone e le aziende ad assumere abitudini più corrette lavorando sulla comunicazione e sulla prevenzione ma con l’intenzione di essere sempre più inflessibili con chi continuerà a non rispettare le regole».
Le prime mosse sono state l’aggiornamento del regolamento comunale di igiene urbana con l’inasprimento delle sanzioni. «Nel Documento unico di programmazione», sottolinea il vicesindaco e assessore all’Ambiente Tore Dau, «sono stati inseriti obiettivi strategici importanti e azioni legate alle modalità di raccolta dei rifiuti, che necessariamente devono essere riviste estendendo per esempio l’area in cui la raccolta avviene porta a porta, anche nel centro urbano».
Gli altri step sono l’app con cui gli operatori che si occupano della raccolta possono riferire sui conferimenti errati, una campagna di comunicazione nelle scuole, oltre all’assegnazione di due agenti della polizia locale in servizio nel settore Ambiente per migliorare controlli e interventi. Intanto si ragiona sul nuovo appalto, che partirà nel 2027, e che dovrà tenere conto delle criticità emerse finora.