"Siamo qui per denunciare che la repressione del movimento indipendentista continua e che è necessaria più che mai un’amnistia per risolvere questa situazione. Il popolo catalano ha il diritto di decidere il suo futuro e il suo diritto all’autodeterminazione passa da un referendum di indipendenza". 

Sono le parole pronunciate dal presidente della Generalitat catalana, Pere Aragones, arrivato ad Alghero, "per dare  supporto” a Carles Puigdemont, il suo predecessore alla guida del governo regionale di Barcellona, arrestato all’aeroporto di Alghero in virtù di un mandato europeo spiccato su richiesta della Spagna (che lo accusa di responsabilità nel “tentativo di secessione” in occasione del referendum 2017) e poi rilasciato.

"Siamo felici per la sua libertà, che però non è completa”, ha detto ancora Aragones, in una conferenza stampa organizzata con il sindaco Conoci e lo stesso Puigdemont. Aggiungendo: “Sarà infatti libertà completa per lui e gli altri esiliati solo quando verranno ritirate tutte la accuse e verrà ristabilito un clima di tranquillità, come chiesto anche dal Parlamento e dal Consiglio d'Europa”.

Aragones ha poi ringraziato la Sardegna e Alghero, assicurando che "in momenti di bisogno anche il governo catalano ci sarà per Alghero”.

Dal canto proprio Puigdemont ha annunciato: “Continuerò a viaggiare, sono state ore difficili ma questo intento di fermarmi non vincerà. La lotta per la libertà continua e continuerà".

"Vogliamo un'Europa in cui la libertà d'espressione e il diritto all'autodeterminazione siano dei pilastri fondamentali. In meno di 24 ore il tribunale di Sassari ha confermato che noi abbiamo ragione e che ha torto la Spagna, che non rispetta i diritti politici", ha proseguito l'ex presidente catalano, che è anche eurodeputato, spiegando che lunedì partirà alla volta del Belgio. Il giudice della Corte d’Appello sassarese non ha preso infatti nei suoi confronti misure cautelari né restrittive, lasciandolo “libero di andare”, nonostante il 4 ottobre, proprio a Sassari, sia in programma l’udienza per la sua estradizione in Spagna. Prima di partire alla volta di Bruxelles, però, una tappa a Oristano, dove il leader catalano è stato invitato a partecipare all'assemblea degli amministratori locali indipendentisti sardi organizzata da Corona de Logu.

Il suo avvocato, Gonzalo Boye, ha comunque assicurato che "il 4 ottobre Carles Puigdemont si presenterà dinanzi alla corte d'appello perché ha piena fiducia nella giustizia italiana, ma allo stesso tempo chiederà alla giustizia europea di proteggere i suoi diritti, che la Spagna non rispetta".

L’eurodeputato non ha mancato, come già Aragones, di ringraziare Alghero e la Sardegna, ricordando che il rapporto tra Catalogna e Alghero ha radici storiche e dura da settecento anni. "Grazie alla città e al suo sindaco, grazie alla Sardegna e ai presidenti della Regione e del consiglio regionale”, le sue parole. “Qui ci sentiamo come a casa, abbiamo le stesse idee in tema di democrazia, di libertà e del diritto dei popoli d'Europa all'autodeterminazione".

Per il sindaco di Alghero Mario Conoci, "l'ospitalità della Sardegna non poteva essere offuscata da un atto giudiziario". Secondo Conoci "l'indipendenza e l'autodeterminazione non possono essere fermate per via giudiziaria, Alghero e la Sardegna sono con la Catalogna e con Carles Puigdemont". 

(Unioneonline/l.f.)

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