Impressiona la mole di libri abbandonati nella enorme discarica di scarti di materiale edile tra via Stintino e via dell’Industria, una delle aree violate del comune di Porto Torres. Sembrano appena stampati in una tipografia.

Tra la montagna di resti di demolizioni, mobili e oggetti di arredo in disuso, rottami di elettrodomestici, televisori e materassi, vi sono anche nuovi libri, qualcuno impilato uno sopra l’altro, avvolto nel cellophane. Uno schiaffo allo spreco, una sorta di visione surreale che fa il paio con il degrado imperante nell’area, tra vecchi pezzi di arredo e nuovissimi testi di libri di vario genere raccolti in buste di plastica.

Resta una discarica indecifrabile, un enigma che blocca immancabilmente lo sguardo incredulo. Quel cumulo di spazzatura è solo destinato a crescere con una diversificazione dei rifiuti non consentiti e qualcuno si sentirà autorizzato ad abbandonare qualsiasi cosa. Nessuno di coloro che vi abita in prossimità ha saputo dare una spiegazione a tanta inciviltà. La cultura dilaga impassibile per strada. Letteralmente.

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