Dalla politica industriale ai lavori del porto, dagli interventi per la riqualificazione delle scuole, passando per i servizi sociali e fino al rapporto con i vari enti territoriali e istituzionali, le multinazionali e i comuni. Il Partito democratico di Porto Torres, che all’interno del consiglio comunale rappresenta il gruppo più importante della maggioranza al governo della città, traccia un bilancio sui tre anni di amministrazione comunale e risponde le accuse del Psd'Az.

«Abbiamo il sindaco, una vicesindaca, altre 3 assessori e 8 consiglieri comunali - sottolinea Antonello Cabitta, segretario cittadino del Pd – abbiamo lavorato bene e pensiamo di poter dire la nostra su quanto è stato fatto». Un lavoro che i dem ritengono di mettere sul piatto anche in occasione delle elezioni regionali. «Ci accusano di avere una posizione di sudditanza nei confronti di Eni, ma è evidente che tramite il Consorzio industriale per la prima volta è stata avanzata la procedura di retrocessione delle aree industriali per sperare in un nuovo sviluppo del porto industriale». E sulla richiesta indirizzata alla multinazionale per un sopralluogo nei siti oggetto di interventi di bonifica, i democratici sottolineano «la mancanza di disponibilità da parte di Eni». E se c’è consenso sul metanodotto e sul rigassificatore, chiedono maggiore coinvolgimento nelle scelte fatte. «Questa amministrazione vuole discutere sui vantaggi di questo impianto, confrontarsi con Snam e Governo su quale possa essere la migliore convenienza per il territorio dal punto di vista ambientale e di prospettiva», evidenzia Cabitta. «Vogliamo che la scelta sia condivisa, perché riteniamo tuttora che la rigassificazione sulla terraferma è più sicura, non crea limitazioni sul porto dal punto di vista della sicurezza. Vogliamo parlare con Snam per far sentire le nostre ragioni».

Tra i rappresentanti del Pd, il capogruppo Gianpiero Madeddu interviene sui lavori previsti nel porto per ribadire che, nonostante i ritardi, «siamo riusciti ad accelerare alcuni interventi relativi all’ex mercato ittico». E poi «in dieci anni di amministrazioni precedenti si sono persi i rapporti con il territorio. Mentre questa maggioranza è riuscita a ricucire quei legami e creare una rete di rapporti con gli enti importanti. Oggi abbiamo ristabilito le interlocuzioni con i comuni dell’area vasta e se vogliamo fare sistema questa è la strada».

Tra i progetti che il Comune ha portato avanti anche i lavori sulla riqualificazione delle scuole e i servizi sociali. «Porto Torres ha un problema sociale piuttosto importante, con una spesa di  9 milioni di euro, derivanti per la maggior parte da trasferimenti regionali e ministeriali, a cui si aggiungono le risorse proprie, somme destinate ai servizi alla persona», spiega la vicesindaca Simona Fois. «Il reddito di cittadinanza era uno strumento che offriva un supporto alle famiglie. Infatti, in questi mesi, si è già registrato un incremento di accessi ai Servizi sociali rispetto al passato da parte di persone che prima riuscivano ad arrivare a fine mese grazie a questa misura. Noi nel nostro piccolo abbiamo incrementato i contributi economici, ma non si può pensare di caricare i comuni di una serie di incombenze alle quali non possono sopperire». Sui finanziamenti ottenuti per la basilica di San Gavino, le due chiesette di Balai e l’incendio Inversol, rimarcano: «Le risorse ottenute dalla Regione non hanno avuto alcuna intercessione ma sono il risultato di progetti presentati o di somme dovute».

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