Area Marina Protetta in campo per Punta Molentis: «La natura, anche ferita, non si arrende»
Il monitoraggio della zona dopo il devastante incendio: alcuni animali morti, ma tanti «segni di resistenza» riscontratiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Frutta e verdura dopo l’incendio di Punta Molentis per consentire la sopravvivenza della fauna superstite. L’ha posizionata in punti strategici il gruppo di lavoro faunistico–erpetologico dell’Area Marina Protetta di Villasimius che è sceso in campo pochi giorni dopo il rogo (era lo scorso 27 luglio) per perlustrare l’area e valutare le condizioni effettive della flora e della fauna di Punta Molentis. Frutta e verdura che è stata quasi subito consumata.
Nei primi giorni di monitoraggio è stato avvistato un piccolo cinghiale striato che si aggirava fra le ceneri, una donnola e alcuni uccelli. «Purtroppo – spiega il gruppo di lavoro - sono state rinvenute due femmine di testuggine di Hermann (Testudo hermanni) morte, probabilmente per la temperatura altissima o per soffocamento». Diversi i segni di resistenza riscontrati: giovani lucertole, gongili e algirodi nani sono sopravvissuti e sono stati subito trasferiti in zone più sicure. Formiche, vespe e cavallette — i primi invertebrati — stanno già tornando.
«A sei giorni dal fuoco - sottolinea in una nota l’Area Marina che ringrazia Lara Bassu, Fabio Cherchi e Valeria Nulchis per il gran lavoro svolto - tifa e giunchi hanno già iniziato a ributtare: la natura, anche ferita, non si arrende».