La scelta di cedere alla società Medea del gruppo Italgas, l'ex campo rom di Ponte Pizzinnu a Porto Torres, dove installare un deposito di Gnl, non piace alla minoranza.

L'alternativa proposta è una diversa ubicazione e un canone maggiore da richiedere alla società per la concessione di un'area dove realizzare un impianto a gas di 110 metri cubi di capacità. In aula consiliare le polemiche hanno accompagnato il voto finale, con l'approvazione del punto a maggioranza: 14 voti favorevoli e sei contrari.

Il deposito criogenico di gas naturale liquefatto occuperà una superficie di circa 1000 metri quadri, e dal punto di vista urbanistico la zona individuata può accogliere infrastrutture sovra comunali senza stravolgere gli orientamenti definiti in tutto l'iter della pratica. Un'area con innesto alla strada vicinale Funtana di Cherchi.

"Noi stiamo cedendo un'area di 4mila metri quadri già bonificata e dotata di tutti i sottoservizi e quindi pronta all'uso in cambio di 33 centesimi all'anno al metro quadro, - osserva il consigliere Alessandro Pantaleo - ossia 1330 euro di canone annuo per 12 anni in una zona produttiva che invece potrebbe avere altra destinazione, e proporre una soluzione alternativa rispetto all'ubicazione e all'economicità dell'intervento".

Per i consiglieri Ivan Cermelli e Bastianino Spanu, occorre chiedere qualcosa in cambio, ossia le compensazioni, ragioni che hanno spinto l'opposizione a chiedere un'audizione di Medea in commissione consiliare.

"Si tratta di un'attività che offrirà un servizio alla comunità - replica il sindaco Massimo Mulas - e le cifre sono le stesse stabilite anche da altre comuni, mentre sul canone possiamo affermare che solo per il fatto di non dovere intervenire per ribonificare l'area a causa di altre possibile discariche, significa avere messo in cascina risorse che possiamo utilizzare per altro".
© Riproduzione riservata