Se l'accorpamento della Camera di commercio con Sassari è sempre più vicino, per Nuoro arriva a sorpresa un'altra tegola. Dopo ottant'anni di attività chiude la sede del Consorzio agrario di Prato Sardo. Quattordici lavoratori sono destinati a Oristano e Cagliari visto che anche il centro sassarese ha la sorte segnata. La decisione, adottata qualche settimana fa, avrebbe decorrenza immediata, motivata dal crollo del fatturato innescato dalla crisi del settore agricolo e zootecnico.

PREOCCUPAZIONE "È il segno dell'impoverimento delle zone interne", commentano sconsolati i lavoratori che garantiscono assistenza tecnica dal Marghine alla Baronia, dalla Barbagia all'Ogliastra. Una rete articolata in tanti punti vendita che sono 60 in tutta la Sardegna e occupano un centinaio di addetti. "In questo territorio assistiamo solo a chiusure, vengono cancellati pezzi di economia - sottolinea severo Michele Fele, segretario provinciale della Cisl -, nelle zone interne c'è la desertificazione e la politica è inerme. I consiglieri regionali di maggioranza non si fanno neppure vedere, come è successo l'altro giorno all'assemblea della Camera di commercio".

L'APPELLO "Esprimiamo preoccupazione per i lavoratori e per un territorio dove viene a mancare un punto di riferimento importante per tantissimi decenni", dice Manuela Calvisi, segretaria della Flai Cgil. "Facciamo un appello - aggiunge - a chi in Regione può dare una mano per risolvere la vicenda in modo meno pesante per il territorio e per i lavoratori". Parole rilanciate da Alessandro Serra, direttore della sede nuorese di Coldiretti. "Ci auguriamo che si possa recedere da tale decisione", dice esternando sorpresa.

TAGLI E PROTESTE La chiusura del Consorzio agrario con il suo forte impatto simbolico in un territorio da sempre legato all'agrozootecnia arriva nel bel mezzo della battaglia in difesa della Camera di commercio. Martedì da Roma il via libera di Unionecamere all'accorpamento dell'ente nuorese con quello di Sassari nonostante i numeri virtuosi della sede barbaricina e l'emendamento Cucca che avrebbe dovuto scongiurarne la chiusura. L'ultima parola spetta al ministero dello Sviluppo economico che dovrà pronunciarsi entro il 10 agosto. Se la decisione sarà in linea con quella di Unioncamere all'ente nuorese non resta che il ricorso.

Marilena Orunesu

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