Ci vorranno dai 45 ai 70 giorni prima di vedere i piccoli di tartaruga Caretta caretta fuoriuscire dalle uova e raggiungere il mare. Il primo nido sulla spiaggia della Pelosa di Stintino è stato messo sotto protezione dalle operatrici del Crama, un’area delimitata di circa quindici metri quadri che ha bisogno di una tutela adeguata anche contro le possibili mareggiate.

«È uno dei rischi che dobbiamo valutare insieme ai referenti scientifici regionali, con cui occorre ragionare per decidere quale sistema adottare per la gestione del nido e difenderlo dalle altemaree», ha detto Laura Pireddu del Crama, il Centro recupero animali marini dell’isola dell’Asinara che, proprio ieri sera all’imbrunire, insieme ai colleghi hanno ispezionato tutta la zona dove la notte precedente la tartaruga aveva deposto le uova.

Con gli attrezzi appositi e una bacchetta, le operatrici Crama hanno misurato la consistenza della sabbia, risultata piuttosto compatta, inserendo un termometro per monitorare la temperatura, variabile a seconda del meteo, che fa da incubazione e velocizza o rallenta lo sviluppo e, quindi, la nascita dei piccoli. «Si tratta di una nidificazione tardiva», ha aggiunto, «avvenuta da parte di una tartaruga giovane in un periodo dove, normalmente avvengono le schiuse».

Si lavora in collaborazione con le forze in campo, Polizia locale e compagnia barracellare di Stintino, affinché la zona di rispetto venga chiusa con una rete da pesca morbida, quindi vigilata anche contro gli eventuali predatori. 

© Riproduzione riservata