La neonata di Burgos partorita e trovata senza vita non è morta per cause violente.

E’ quanto emerge dall’autopsia eseguita questo pomeriggio al Policlinico di Monserrato.

La piccola è venuta alla luce prematura, con qualche organo ancora non del tutto sviluppato. Ma è nata viva, emerge dai primi riscontri, e non si sa quanto tempo abbia resistito prima di morire.

La bimba è stata trovata senza vita venerdì tra sangue e sporcizia nell’abitazione in cui la madre 28enne vive assieme alla sorella e ai genitori, in apparente stato di denutrizione. Era nata cinque giorni prima, ma la chiamata ai soccorsi è arrivata quando per la piccola era ormai troppo tardi.

Ancora non si sa quando esattamente sia morta, né l’esatto motivo. Per avere tutte le risposte bisogna attendere gli esiti degli esami istologici, il medico legale ha chiesto 90 giorni di tempo.

L’esame è stato effettuato dal medico legale Alberto Chighine, incaricato dalla Procura di Nuoro, e dal perito Nicola Lenigno, nominato dai difensori dei familiari della bimba. Si è concluso intorno alle 18, è durato circa tre ore.

Per la tragedia che ha scosso la piccola comunità del Goceano ci sono quattro persone indagate, tutte quelle che vivono nell’abitazione in cui si è consumato il dramma: dunque la madre della neonata, la zia e i nonni materni. Abbandono di incapace è l’ipotesi di reato formulata dai pm. 

Sono stati tutti sentiti più volte dai carabinieri della Compagnia di Bono, il sostituto procuratore Giorgio Bocciarelli, titolare dell’inchiesta, li interrogherà formalmente nei prossimi giorni.

Gli inquirenti hanno sequestrato i loro telefoni cellulari per analizzare il contenuto di chat e messaggi e la presenza di immagini, video e audio utili potenzialmente utili alle indagini. Rintracciato anche il padre della bimba, un ragazzo residente in un paese della costa gallurese, che era all'oscuro di quanto accaduto.

Bocche cucite per il resto, gli avvocati dei quattro indagati – Salvatore Lai e Giuseppe Floris –non hanno rilasciato dichiarazioni a caldo dopo l’autopsia.

(Unioneonline/L)

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