A vederlo dall’alto sembra un’opera faraonica: lo svincolo della 131 di Bonorva è una complessa struttura d’ingegneria che ha richiesto molto tempo per essere realizzata: quattro corsie della Statale più un dedalo di svincoli e rotatorie.

Inaugurato ieri, serve due comunità che insieme non raggiungono le 4 mila anime. E questo ha fatto storcere il naso a più di qualche critico: perché così tanti soldi per due paesi così piccoli? 

Una domanda che ha irritato, e non poco, il sindaco di Bonorva Massimo D’Agostino, che ha affidato ai social la sua opinione sulla vicenda. 

«Onestamente sono un po’ stanco di continuare a leggere tutte le sentenze ingegneristiche di chi pensa che Bonorva non meriterebbe uno simile svincolo. Ma come funziona la mente umana?», si chiede il primo cittadino del centro logudorese. 
«Per anni abbiamo criticato un incrocio terribile, che solo dal 1980 in poi ha registrato 15 morti e decine di feriti», prosegue, «Un incrocio che metteva quotidianamente in pericolo la vita dei bonorvesi e di chiunque vi passasse. Finalmente, dopo decenni «Anas  si decide ad intervenire, realizza un progetto importante, certamente non perfetto, ma sicuramente risolutivo, e affida questo progetto ad un'impresa seria, brillante, dinamica che in poco meno di 4 anni realizza un bel lavoro senza mai essersi fermata un giorno, a parte qualche piccolo periodo in cui è stata obbligata, e con disagi tutto sommato limitati, e i social ingegneri cosa fanno? Sparano dritto al cuore dell'opera», si lamenta D’Agostino. 

Invece, ora l'ingresso per Bonorva e Semestene è moderno e sicuro: «È vero, siamo pochi, ma non è che per questo dobbiamo vivere nel medio evo con strade trappole. È vero, siamo piccoli, ma meritiamo lo stesso di sopravvivere e di non rischiare la vita ogni volta che veniamo nelle vostre splendide città. E questo succedeva molto spesso. Inoltre lo svincolo di Bonorva mette in sicurezza anche chi transita sulla 131, non solo chi esce o entra per Bonorva o Semestene». 

Il sindaco dice di non capire davvero: «Quando le cose non sono fatte, giù con le critiche, quando sono fatte, giù con le critiche. Anzi, lo capisco, sono un sindaco. Ma proprio per questo dico che Bonorva, come qualsiasi altro paese, merita uno svincolo moderno e in sicurezza ma mi pare di capire che, se non dovessimo sparire per lo spopolamento, spariremo per i sardi perché tanto siamo piccoli e bastavano due scavatori e un'uscita veloce. Con due spiccioli facevamo tutto». Ma non è così. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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