Manifestazione pro Palestina, dopo gli scontri a Cagliari studenti in piazza a Sassari
Doveva svolgersi lunedì ma era stata impedita: ora la prima data disponibileDopo gli scontri di sabato scorso a Cagliari tra manifestanti e forze dell’ordine, avvenuti nel tardo pomeriggio tra via e piazza Garibaldi, il corteo per la Palestina si ripeterà domani, sabato 12 ottobre a partire dalle ore 17, per le vie di Sassari. Un’iniziativa organizzata prima che si svolgesse quella del capoluogo, con la stessa finalità: condannare l’attacco armato israeliano a Gaza e in Libano e chiedere il cessate il fuoco. Si doveva tenere lunedì scorso, nell’anniversario degli attacchi del 7 ottobre, ma in quella data non è stata concessa l’autorizzazione e domani sarà il primo giorno consentito.
A organizzarla l'Assemblea studentesca per la Palestina di Sassari, con partenza da piazza d'Italia e percorso lungo le vie del centro fino a piazza Fiume. «Non chiamatela terrorismo, chiamatela col suo nome: resistenza», spiegano gli organizzatori. «A un anno dal 7 ottobre, torniamo nelle piazze per mostrare il nostro sostegno e la nostra solidarietà al popolo palestinese. In un anno di occupazione e violenze, il numero di morti civili a Gaza è arrivato a 50.000, mentre il conflitto si è allargato anche su Libano e Siria. In Libano l'esercito israeliano ha avviato campagne di bombardamenti a tappeto uccidendo molti civili e arrivando addirittura a colpire basi Unifil. L'impunità verso Israele è vergognosa».
Gli studenti del Movimento per la Palestina aggiungono: «Questo è terrorismo, non la resistenza palestinese. Vogliamo che le istituzioni italiane e sarde riconoscano pubblicamente i crimini di Israele, che taglino qualsiasi tipo di accordo che possa dare supporto alle Idf, che le Università sarde recidano le collaborazioni con la fabbrica di armi Leonardo e che venga dato supporto al popolo palestinese».
Da parte loro, una critica anche al governo Meloni e agli scontri nella capitale: «Quanto accaduto a Roma il 5 ottobre è antidemocratico e vergognoso e la repressione è arrivata anche qua in Sardegna, dove a Cagliari hanno provato a impedire un corteo, mentre a Sassari hanno proprio impedito di manifestare in qualsiasi modo il 7 ottobre, imponendoci come prima data disponibile il 12 ottobre».
(Unioneonline / r. sp.)