Anche nella città di Porto Torres i numeri di giocatori patologici, per lo più uomini, pensionati e disoccupati, sono allarmanti e incidono su un tessuto sociale ed economico già provato da un'elevata disoccupazione e dalla recente crisi economica. «Cominciamo a dire basta a nuove autorizzazioni ad attività commerciali con slot machine o giochi d’azzardo all’interno, basta alle aperture di locali dotati di strumenti che portano alla ludopatia aumentando il disagio sociale». Il capogruppo del Partito sardo d’azione, Bastianino Spanu, primo firmatario della interpellanza  sul “Gioco d’azzardo patologico”, chiede all’amministrazione comunale di avviare un piano locale di contrasto al fenomeno della ludopatia.

Discusso nella seduta dell’ultimo consiglio comunale, il documento sottolinea la necessità di un controllo serrato sul rispetto delle norme da parte delle attività che noleggiano slot machine e non rispettano le distanze, previste dalla legge, dai luoghi di culto, dagli impianti sportivi e dagli istituti scolastici. «Dobbiamo avere il coraggio di verificare, anche tramite la polizia locale, la presenza di attività che violano queste regole e - aggiunge Spanu -, in caso affermativo, pretendere la dismissione dei giochi o gli spostamenti dal perimetro stabilito dalla normativa». Il capogruppo sardista ha espresso apprezzamento per il lavoro che l'assessorato alle Politiche Sociali sta portando avanti e ha ribadito la disponibilità del Psd'Az a unire le proprie forze con quelle della maggioranza per portare avanti azioni atte a prevenire e a contrastare il fenomeno.

Concorde l'assessora alle Politiche Sociali, Simona Fois, che ha evidenziato come il “Gioco d’azzardo patologico” costituisca una vera e propria piaga sociale. L'amministrazione, proprio nei giorni scorsi, ha avviato in Comune un'attività di formazione del personale delle Politiche Sociali sulla prevenzione del Gap, condotta dall'Unità Funzionale per il Gioco d'azzardo della Asl di Sassari. 

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