Lotta al tumore al seno: l'Aou Sassari riduce le liste d'attesa, oltre 300 interventi nel 2024
"Novità in diagnostica e terapia del carcinoma mammario: la centralità delle Breast Unit" è il titolo dell’evento al palazzo della ProvinciaListe d'attesa ridotte a trenta giorni, 7.000 prestazioni senologiche e oltre 300 interventi realizzati. Sono i numeri nei primi otto mesi del 2024 dell'Aou Sassari nella lotta al tumore al seno, evidenziati in un convegno quest'oggi nella sala Angioy del palazzo della Provincia. All'appuntamento, dal titolo "Novità in diagnostica e terapia del carcinoma mammario: la centralità delle Breast Unit", si è fatto il punto sulle novità nella diagnostica e nelle terapie. Lo ha organizzato la struttura di Scienze Radiologiche, sotto la guida del professor Salvatore Masala, e dalla Breast Unit dell'Aou di Sassari, diretta dal professor Alessandro Fancellu, con la presenza di esperti del settore.
Ad aprire i lavori il rettore dell'Università degli Studi di Sassari, Gavino Mariotti, e il direttore generale dell’Aou, Antonio Lorenzo Spano. Quest'ultimo ha sottolineato il ruolo cruciale dell'innovazione tecnologica nell’ambito della chirurgia e, in particolare, l'importanza della robotica in oncologia.
«Abbiamo iniziato appena due anni fa a utilizzare la robotica in chirurgia e prevediamo una crescita del 24% quest'anno nella chirurgia generale», ha affermato Spano. La proiezione è ambiziosa: portare la robotica anche negli interventi di senologia, una novità assoluta a livello nazionale. «Abbiamo già siglato accordi per avviare un progetto pilota a partire dal prossimo anno. Questa è la strada che dobbiamo percorrere se vogliamo offrire una speranza concreta a tutte quelle donne che combattono contro il carcinoma mammario. Non devono pensare che la risposta stia fuori dalla nostra regione; la risposta essenziale è qui, nel nostro ospedale».
I numeri. In Italia, il tumore al seno è il più diffuso tra le donne, con 56.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno. Nonostante questa cifra sia in leggera crescita, la percentuale di guarigione è notevolmente aumentata grazie ai progressi della medicina e alla diagnosi precoce. Oggi, il tasso di guarigione a cinque anni è circa del 90%, e raggiunge il 98% nei tumori scoperti in fase iniziale. Un risultato che è frutto di una diagnosi precoce, resa possibile grazie a programmi di screening mammografico sempre più diffusi e alle visite senologiche.
Il professor Salvatore Masala, direttore delle Scienze Radiologiche, ha sottolineato come l'ottimizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici abbia permesso di erogare oltre 7.000 prestazioni senologiche di secondo e terzo livello nel corso del 2024: «Non ci limitiamo alla mammografia di routine, ma forniamo un'assistenza completa che va dalla diagnosi alla chirurgia, permettendo alle pazienti di ricevere risposte tempestive e accurate», ha detto.
Il professor Alessandro Fancellu ha posto l'accento sulla centralità delle Breast Unit nel trattamento del tumore al seno: «La nostra Breast Unit, nata grazie all’impegno di istituzioni, operatori e associazioni di volontariato, è attiva da un anno e, da allora, l'attività è cresciuta esponenzialmente. Nei primi mesi del 2024 abbiamo operato oltre 300 pazienti, con un drastico abbattimento dei tempi di attesa, ora ridotti a circa trenta giorni, in linea con le direttive internazionali», le sue parole.
Durante il convegno, è stato ribadito quanto sia fondamentale che il trattamento del carcinoma mammario avvenga all'interno di strutture specializzate, che devono rispettare precisi standard di qualità e quantità, come il trattamento di almeno 150 nuovi casi all’anno.