"Le carceri di Mamone e Sassari sono stracolme e la polizia penitenziaria ormai non riesce quasi più a fare il suo lavoro".

È la denuncia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, messa nero su bianco in una nota a firma del segretario Donato Capece, dove si legge: "La situazione nelle due carceri è caratterizzata da pesanti condizioni operative per il personale di Polizia Penitenziaria, assenza di relazioni sindacali, difficoltà gestionali. Per questo il SAPPE denuncerà tutte le criticità e relazionerà i vertici di Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria".

"Da quando - prosegue il Sappe - sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere. Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che rispetto all’aumento degli eventi critici nelle carceri, spesso contro la Polizia Penitenziaria, non vi è alcun confronto sindacale con le Direzioni. Anche queste proboematiuche sono sintomatiche dello sfascio e dello smantellamento delle politiche di sicurezza delle e nelle carceri".

Poi una lunga serie di lagnanze: "Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le evasioni ne sono la più evidente dimostrazione . Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, e questo è gravissimo. I vertici dell’Amministrazione Penitenziaria hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e queste sono le conseguenze".

(Unioneonline/l.f.)
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