La chimica verde che doveva in parte limitare i danni occupazionali provocati dallo smantellamento del petrolchimico di Porto Torres, l’aggiornamento sullo stato delle bonifiche e degli investimenti futuri che attende il territorio. Temi che ritornano puntualmente all’attenzione dei sindacati  e delle forze politiche che invocano tavoli attorno ai quali sedersi insieme al colosso Eni.

«Il consiglio comunale ha il dovere di cercare e trovare il confronto con Eni Rewind per mettere al centro della discussione il nuovo piano industriale della multinazionale per il territorio di Porto Torres, quale idea di sviluppo industriale in grado di tutelare ambiente salute e occupazione».

Il capogruppo Psd’Az, Bastianino Spanu, avanza la richiesta di convocare la società del cane a sei zampe affinché ritorni a discutere e programmare il futuro industriale con il consiglio comunale e le tutte le forze politiche che lo compongono.

«Al di là di come finirà la vertenza tra Eni Rewind e Consorzio industriale provinciale di Sassari, - aggiunge Spanu - che tutta l’assemblea civica deve aprire una nuova stagione interlocutoria con la multinazionale di Stato, perché nel bene e nel male è un interlocutore con il quale la nostra città deve fare i conti». La posta in gioco sono le bonifiche, il decommissioning degli impianti non più in uso, i potenziali nuovi investimenti sulle energie rinnovabili, il futuro della piattaforma utilizzata per il trattamento delle terre inquinate della discarica di Minciaredda.

«Ma soprattutto il ruolo sociale della multinazionale in questa area», sottolinea il capogruppo Psd’Az. Quindi  le misure compensative previste dalla normativa vigente che prescrivono un ristoro compatibile con le linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. I cosiddetti benefici economici e opere pubbliche che serviranno per portare avanti alcuni importanti progetti per la città. 

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