Lo sposo che si unisce allo sposo. A pronunciare il fatidico sì e a promettersi eterno amore sono stati Fabrizio Battino, 37 anni, e Gavino Accardo, 34, ma con il sorriso di due ragazzini in una giornata di emozioni forti. Fabrizio stringe tra le mani il bouquet di margherite bianche, il suo compagno Gavino non nasconde le lacrime. «Sono emozionato e mio marito più di me, - ha detto Fabrizio - oggi coroniamo il sogno di una avventura iniziata dieci anni fa quando ci siamo incontrati e Gavino non ha perso tempo a tampinarmi con insistenza».

LA STORIA - I due novelli sposi entrambi di Porto Torres si sono scambiati le fedi nella sala conferenze del Palazzo del Marchese davanti al capogruppo consiliare Pd Massimiliano Ledda, loro amico di vecchia data che ha sancito l'unione civile. Quel giorno è arrivato anche per loro dopo dieci anni di convivenza in una casa dove hanno condiviso anche esperienze negative, alla ricerca di un lavoro come cameriere Gavino e costretto a viaggiare Fabrizio, dipendente di una multinazionale di giocattoli a Brescia. Una coppia riservata ma con i riflettori puntati addosso: sulla scena c'è il secondo matrimonio gay celebrato a porte aperte nella sede istituzionale, una sala troppo piccola per contenere le oltre 130 persone che commosse hanno partecipato alla cerimonia.

IL REGISTRO - Hanno dovuto superare alcune difficoltà prima di iscriversi al registro delle Unioni civili approvato nel 2007 dall'amministrazione comunale di centro sinistra su proposta del consigliere Ledda. «Presupposti per ottenere l' iscrizione al registro - spiega l'esponente dem - erano la residenza nel comune e un anno di convivenza necessario per fondare un nucleo familiare». Ad oggi nel registro risultano censite 4 coppie che da ieri hanno qualche sicurezza in più, quelle stabilite dalla legge Cirinnà dopo il voto della primavera dello scorso anno. «Dopo così tanto tempo insieme la giornata di oggi è davvero una bella conquista - hanno detto Fabrizio e Gavino - una normalità costruita in una battaglia quotidiana per il riconoscimento di un diritto». Un momento tutto loro da condividere con i parenti e gli amici al pranzo nuziale nel ristorante Villa Loreto di Alghero prima della luna di miele: non sanno ancora dove ma sanno che il loro matrimonio regalerà un segno di speranza a tutte quelle coppie ancora rimaste nell'ombra.

Mariangela Pala

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