La Sardegna al centro di una polemica che getta ombre sulle prossime elezioni in Senegal, in programma a luglio.

A riferirne è il sito Senego, che ha dato voce ad alcuni esponenti della comunità del Paese africano in Italia, usciti allo scoperto per denunciare una situazione "senza precedenti" relativa al voto dei residenti all'estero.

"Abbiamo notato alcuni malfunzionamenti nel lavoro delle commissioni incaricate di organizzare le pratiche per il voto", ha spiegato Souleymane Ndoye, mediatore linguistico che si occupa dei migranti senegalesi nel nord dell'Isola. Tali commissioni, lamenta Ndoye, si starebbero costituendo solo nelle località dove sono in maggioranza i militanti dell'Apr (Alliance pour la Republique), il partito del presidente uscente Macky Sall.

Non solo: nelle liste degli aventi diritto al voto verrebbero priviliegiati proprio i sostenitori dell'Apr, a discapito di quelli delle forze politiche d'opposizione. E, a detta di Ndoye, uno dei casi più eclatanti di questa "discriminazione" si starebbe verificando a Sassari.

"Una cosa scandalosa", tuona il rappresentante della comunità senegalese.

A fargli eco, un altro emigrato senegalese, Mamadou Khouma, in Italia da quasi 30 anni: "Dai tempi dell'ex presidente Abdou Diouf (in carica dal 1981 al 2000, ndr) non ho mai visto una commissione incaricata delle iscrizioni nelle liste elettorali avere un comportamento simile. L'atteggiamento dei funzionari è palesemente partigiano".

Della situazione, prosegue Senego, è stato chiesto conto anche all'ambasciatore di Dakar nel nostro Paese e lo stesso Khouma, annunciando una mobilitazione "per mettere fine all'ingiustizia", ha lanciato un appello al presidente Sall in persona, affinché "intervenga prima che sia troppo tardi".
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