Commissariato di Alghero a corto di divise, Mulas incalza il sindaco: «Serve un cambio di passo»
Tra i servizi di ordine pubblico, amministrativi e interventi di emergenza, le divise sono sempre in affanno, senza contare che si devono occupare anche dei comuni limitrofi(foto Fiori)
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«Dopo aver depositato una formale interrogazione per denunciare la grave carenza di agenti di polizia presso il Commissariato di Alghero, mi trovo, ancora una volta, costretto a intervenire pubblicamente. Lo faccio da consigliere comunale, ma prima ancora da cittadino, perché il silenzio davanti a una questione così seria è inaccettabile».
Il presidente della V Commissione consiliare Christian Mulas torna sul problema della carenza di organico. «Ad oggi, il numero effettivo degli agenti operativi si aggira intorno alle 30 unità, comprensive anche del personale impegnato negli uffici e nei servizi amministrativi. È evidente che una tale dotazione è del tutto insufficiente per garantire un controllo capillare del territorio e un servizio efficiente alla cittadinanza».
Tra i servizi di ordine pubblico, amministrativi e interventi di emergenza, le divise sono sempre in affanno, senza contare che si devono occupare anche dei comuni limitrofi. «Il risultato? Una volante che riesce a uscire due volte al giorno, invece delle quattro previste, e quasi mai nelle ore notturne. Nel frattempo, aumentano a dismisura gli episodi di microcriminalità: auto aperte nei pressi delle spiagge, turisti derubati dei loro beni, cittadini sempre più insicuri. È questa l’immagine che vogliamo dare di Alghero?», si domanda Mulas.
Poi il problema della videosorveglianza comunale, che molto spesso non funziona oppure è totalmente inaccessibile a chi ne avrebbe bisogno: solo la polizia locale ha accesso alle telecamere, ma il servizio termina alle 20. Dopo quell’ora, in caso di crimini, è praticamente impossibile risalire ai responsabili. «Serve un cambio di passo: le forze di polizia devono essere abilitate ad accedere direttamente ai sistemi di videosorveglianza», insiste il presidente della V Commissione chiedendo al sindaco di farsi portavoce presso il Ministero dell’Interno e la Prefettura.