Lavori a Porto Torres, nella banchina Fiume Santo, per allestire il cantiere prima del prelievo del carbone dai fondali marini.

In fondo al mare, nello specchio acqueo del porto industriale, nel molo di attracco delle navi carboniere ci sono 800 quintali di carbone da rimuovere. Una distesa di oltre 2.700 metri quadri di carbone finito in mare durante le operazioni di carico e scarico quando, dal 2003, le gru trasferivano il materiale dalle stive delle navi al nastro trasportatore che lo indirizzava fino agli impianti della termocentrale per la produzione di energia elettrica.

Le operazioni di recupero e smaltimento programmate fino al 12 giugno, sono state affidate da Ep Fiume Santo alle società Lithos di Tissi e Dilamar di Olbia che, con il supporto degli operatori tecnici subacquei, dovranno procedere secondo le regole stabilite dall'ordinanza della Capitaneria di porto di Porto Torres. Intanto è quasi pronto il cantiere per la prima fase di movimentazione preliminare del carbone alla base della banchina, un primo step che sarà seguito dall'aspirazione del fondale eseguito mediante sorbonatura, mentre nella terza fase si procederà con il raggruppamento del materiale per filtrazione. Una volta classificato, il carbone verrà trasportato e smaltito in discarica.

Il personale subacqueo impiegato, durante l'effettivo svolgimento dei lavori, dovrà sospendere le immersioni durante l'entrata e l'uscita di navi e imbarcazioni dal porto industriale di Porto Torres e dalla banchina in concessione a Ep Fiume Santo.
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