Il consigliere comunale di Città Viva, Giampietro Moro, bacchetta l’avversario politico Michele Pais dopo l’equivoco del “saluto romano” nella seduta dell’assemblea civica. Moro fa presente che, nonostante il Consiglio si stia svolgendo presso la sede del teatro (a causa dei lavori di restyling del palazzo comunale), non è il caso di assumere ruoli «da attori di uno sceneggiato tragicomico, soprattutto se si parte dal presupposto che proprio questo personaggio ha ricoperto fino a qualche settimana fa il ruolo più importante, prestigioso e certamente di garanzia della massima assise regionale».

Sul braccio teso in fase di votazione Michele Pais aveva già avuto modo di giustificarsi, spiegando che si era trattato di un abbaglio, di una strumentalizzazione in malafede.

«Seppur avendo smentito di aver sollevato il braccio scimmiottando un saluto romano durante la fase di votazione di una delibera, – continua Giampietro Moro - resta grave l’atteggiamento spavaldo e poco rispettoso che si mantiene durante i lavori in aula. Il presunto braccio teso ha solamente accresciuto l’imbarazzo nel quale il consigliere ha fatto inciampare tutta l’aula consiliare, che si trova oggi nella condizione di giustificarsi a causa della proverbiale leggerezza e ignoranza di un singolo consigliere che sarebbe dovuto essere esempio anche per i molti neofiti».

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