"Non abbiamo niente contro la chiesa e neppure contro i fedeli. L'ordinanza che ho firmato intendeva proteggere la salute pubblica. Nelle giornate precedenti in alcune celebrazioni funebri e all'uscita della chiesa si erano verificati pericolosi assembramenti, che ci hanno spinto a questa decisione ".

Inizia così lo sfogo di Nicola Spanu, 41 anni, vicesindaco di Bono, che il 30 dicembre in un'ordinanza ha proibito l'ingresso dei fedeli in chiesa per assistere alle messe. Provvedimento che ha mandato su tutte le furie la chiesa e i suoi vertici, anche attraverso una piccata replica del vescovo di Ozieri Mons. Corrado Melis, che ha giudicato illegittima e illegale tale ordinanza, annullata peraltro dal Prefetto di Sassari.

"L'ordinanza non è stata una mia decisione autonoma - precisa il vicesindaco - ma un provvedimento sul quale erano d'accordo innanzitutto il sindaco, che non ha potuto emanarlo per motivi di salute, e poi la Giunta e tutta la maggioranza. La situazione Coronavirus a Bono è ancora allarmante e soprattutto non risolta - continua - L'ultimo dato di ATS riferisce di 28 positivi, in realtà sono oltre 90, una bella differenza".

Da parte del vicesindaco nessuna voglia di polemizzare né con il clero né con altre istituzioni."Non è certo questo il momento delle divisioni - spiega Spanu - per ora stiamo valutando il da farsi e prendiamo atto dell'annullamento dell'ordinanza. È però nostro compito tutelare la salute dei cittadini, in ogni luogo e specialmente nelle zone dove sono più a rischio i contagi".
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