Era stato rintracciato e arrestato in Spagna per poi essere estradato in Italia e trasferito nell'Isola per essere processato con giudizio immediato. L'allenatore di baseball venezuelano Juan Carlos Suarez Montoto, 61 anni, che sino allo scorso anno ha guidato in serie B i giovanissimi atleti della società sportiva Catalana di Alghero (del tutto estranea ai fatti) è stato condannato ieri a 7 anni di reclusione per atti sessuali con un minore e detenzione di materiale pedopornografico.

La pesante condanna

Al termine del processo, celebrato con rito abbreviato, il giudice del Tribunale di Cagliari Roberto Cau ha sostanzialmente accolto la richiesta di condanna del pubblico ministero Marco Cocco, già titolare del fascicolo aperto lo scorso anno a seguito della denuncia di un giovanissimo atleta. La vittima - che si è costituita parte civile con i legali Patrizia Bartaloni e Gianni Nonnis - non è originaria della Sardegna né ha mai militato nella formazione algherese allenata dall'imputato. Juan Carlos Montoto si è presentato in aula - scortato dagli agenti della polizia penitenziaria - assistito dal difensore di fiducia Adina Barbu.

Indagine distrettuale

Per garantire al massimo l'assoluto anonimato della vittima, i fatti possono essere raccontati solo in maniera generica e fumosa, esattamente come con le contestazioni mosse dalla Procura di Cagliari. Nonostante i reati ipotizzati siano stati commessi ad Alghero, la competenza delle indagini era stata trasferita dai magistrati di Sassari ai colleghi cagliaritani per via dello scambio via telefonino di foto pornografiche tra l'allenatore e il minore. Da qui la competenza distrettuale del fascicolo.

L'arresto in Spagna

Arrestato in Spagna con l'accusa di violenza sessuale pluriaggravata, quella contestazione è poi stata ridimensionata in atti sessuali con minore proprio perché la vittima non è uno dei ragazzini allenati dell'ex coach venezuelano. Interrogato dagli inquirenti, Juan Carlos Montoto si è subito dichiarato profondamente pentito per l'accaduto e ha chiesto perdono sia al giovane che alla sua famiglia. Al termine del processo, che si è celebrato in abbreviato, rito che consente lo sconto di un terzo della pena finale, il Gup Cau ha accolto la richiesta del pm e ha condannato l'allenatore a 7 anni di reclusione più, una volta scontata la pena, un altro anno di sorveglianza speciale.

Francesco Pinna

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