Maria ha 26 anni e vive nella borgata di Sa Segada, frazione di Alghero, in una casa popolare che oggi, però, sente sempre più lontana dai suoi bisogni. Affetta da diverse patologie, con una invalidità al 100 per cento, è costretta a recarsi più volte al mese in ospedale per visite, terapie e ricoveri.

«Non posso più abitare in campagna – racconta – per i miei problemi di salute. Ogni spostamento è una fatica, un ostacolo, per questo ho bisogno di scambiare la mia casa con un’altra più vicina alla struttura sanitaria».

Il suo è un appello semplice, ma urgente: poter accedere a un altro alloggio popolare in città, per vivere più vicina all’ospedale e ai servizi essenziali. Una richiesta che, finora, non ha trovato risposta. «Ho scritto all’Amministrazione, al sindaco – dice – ma non ho avuto riscontri. Ho bisogno di una casa ad Alghero, per potermi curare con dignità».

Un alloggio anche più piccolo di quello attuale, dal momento che la mamma è venuta a mancare e ora Maria abita con il padre in una casa a due piani. Nel suo racconto c’è tutta la stanchezza di chi combatte ogni giorno non solo con la malattia, ma anche con un sistema che spesso dimentica i più fragili. Maria non chiede favoritismi, ma attenzione.

«Mi sto scontrando con un muro. Anche cercare una casa in affitto annuale ad Alghero è impossibile, nessuno ti apre le porte se non puoi pagare cifre altissime. Eppure non voglio altro che vivere serenamente e affrontare le mie cure senza dover ogni volta affrontare un viaggio come fosse una maratona. Chiedo con il cuore una casa più adatta alle mie esigenze, con un giardino per le mie cagnoline. Spero che la mia casa attuale possa essere assegnata a una famiglia numerosa che ne abbia bisogno».

Un appello che oggi corre anche sui social e tra le pagine dei giornali, perché Maria possa finalmente trovare un tetto sicuro sotto cui combattere, con dignità, la sua battaglia più importante.

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