"Avevo bevuto, ero ubriaco. Non mi rendevo conto del pericolo".

Lukas Saba, il giovane accusato dell'omicidio del diciottenne Alberto Melone, avvenuto ad Alghero venerdì scorso, è comparso stamattina davanti al giudice per le indagini preliminari Antonello Spano, per l'interrogatorio.

Ha confermato le dichiarazioni rese al pm e cioè che il colpo di pistola che ha ucciso il suo migliore amico è partito per sbaglio, durante uno stupido gioco.

Lukas Saba non sapeva che l'arma, una calibro 22 regolarmente registrata a nome del padre, fosse carica e con il colpo in canna. L'avrebbe puntata addosso ai presenti, per scherzo, alterato dai fumi dell'alcol. Poi è partito il proiettile che ha centrato in pieno la vittima, tra il petto e la gola.

Il ragazzo si trova nel carcere sassarese di Bancali, con l'accusa di omicidio volontario. Il suo avvocato, Gabriele Satta, ha chiesto per lui gli arresti domiciliari.

Il pm Mario Leo, titolare dell'inchiesta, ha affidato oggi al medico legale l'incarico di eseguire l'autopsia sul corpo del giovane ucciso. L'esame autoptico sarà eseguito domani mattina, mentre i genitori della vittima potranno riavere indietro la salma mercoledì per poter organizzare i funerali che si terranno nella cattedrale di Santa Maria.
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