«Non riesce più a stare in piedi». Angelica Milia, dottoressa di fiducia di Alfredo Cospito, riferisce questa sera, fuori dal carcere di Bancali, sulle condizioni dell’anarchico in regime di 41 bis da maggio. «È costretto a usare una sedia a rotelle, cosa che lo avvilisce parecchio. Ma ogni passo rappresenta un dispendio energetico troppo importante». Per una persona in sciopero della fame da tre mesi, che ha perso oltre 40 kg e che vede in continuo calo i valori degli elettroliti e della temperatura corporea.

«Alfredo ha sempre freddo pur indossando tre paia di pantaloni e 7 maglie. I tremori si vedono anche nell’elettrocardiogramma». Ieri un calo di pressione, avvenuto durante la doccia, si è risolto in una caduta. «Si è procurato una piccola frattura alla base del naso ed è stato portato al pronto soccorso».

Una situazione critica che può peggiorare da un momento all’altro. «Le sue riserve sono finite. Con il catabolismo proteico che scende così, quando si supera il 50% può avvenire un arresto respiratorio». Ma Cospito, su cui pende il rischio ergastolo, non recede. «È assolutamente convinto di quello che sta facendo. Non prende nemmeno più gli integratori perché vuole far precipitare la situazione». E questo potrebbe accadere ben prima del 20 aprile, data in cui è atteso l’esito del ricorso in Cassazione contro il 41 bis presentato dal legale dell’anarchico.

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