Agricoltori della Nurra: «Acqua dalle dighe per salvare le campagne»
Si punta a rilasciare 4 milioni di metri cubi per limitare i danniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Rilasciare quattro milioni di metri cubi d’acqua della quota vincolata nelle dighe del Temo e del Cuga, un intervento minimo a favore della stagione irrigua per limitare i danni e garantire acqua a tutti.
Questa la proposta che arriva in Regione, elaborata nel corso di un incontro avvenuto mercoledì pomeriggio tra le organizzazioni professionali di categoria e il Consorzio di bonifica della Nurra.
Nella sede di via Rolando, a Sassari, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, con il presidente di Anbi Sardegna Gavino Zirattu, hanno affrontato ancora una volta il gravissimo problema della crisi idrica nel Nord Ovest dell’Isola, con l’obiettivo di trovare soluzioni percorribili e immediate.
La grande sete che sta investendo in particolar modo le campagne della Nurra, dove lo stesso Consorzio di bonifica aveva annunciato l’avvio dei razionamenti d’acqua, destinata soprattutto agli uliveti e vigneti, colture pluriennali e di pregio. Restano scoperte le altre colture di verdure e ortaggi, un dramma per molte imprese agricole. «Uno sforzo maggiore - chiede Zirattu - che, unito ai reflui di Sassari e Alghero e all’acqua dei pozzi, consentirebbe di garantire la risorsa idrica a tutti».
Ora l’ultima parola spetta alla Regione che dovrà decidere se accogliere o meno la proposta, «per dare risposte agli agricoltori della Nurra che altrimenti non potranno produrre reddito, con gravissime ripercussioni economiche e sociali».