I lavori sulla falesia di Punta Giglio rispondono a tutte le prescrizioni ministeriali e regionali. L’Ente Parco ha inoltre potenziato “l’alta vigilanza” e minaccia ora di ricorrere alle carte bollate.

Così replica il management dell’area protetta dopo l’ultimo esposto delle associazioni ambientaliste, contrarie agli interventi di messa in sicurezza del costone a rischio frane.

«A fronte di questa massima attenzione al rispetto delle leggi ed alla qualità della progettazione esecutiva degli interventi, appaiono del tutto risibili e prive di alcun fondamento, oltre che palesemente errate, le obiezioni contenute nell’ennesimo esposto di Italia Nostra e altri», scrivono dal Parco di Porto Conte, rassicurando sul fatto che il distacco dei massi in nessun modo interferirà con l’habitat marino, «utilizzando ogni e qualsiasi precauzione volta ad evitare il deposito di amassi rocciosi rimossi, la dispersione in mare di sostanze dannose per l’ambiente, l’intorbidimento delle acque».

Una volta terminate le opere potrà essere revocata l’ordinanza della Capitaneria che, attualmente, vieta la frequentazione di quel tratto di mare, «consentendo a tutti e soprattutto agli operatori economici di riprendere la loro attività».

L’Ente Parco ritiene di aver operato nel pieno rispetto del quadro normativo vigente e di conseguenza giudica le segnalazioni degli ambientalisti come «incongruenze prive di alcun fondamento tecnico giuridico».

I vertici del territorio sottoposto a tutela avvertono: «Non sarà più tollerato il reiterato tentativo di screditare l’Ente Parco e la sua immagine istituzionale diffondendo informazioni errate palesemente infondate ed allarmistiche. A tale fine ogni azione legale sarà intrapresa nelle sedi opportune».

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