Il prezzo del petrolio è stabile, quello della benzina invece continua a salire.  La denuncia arriva dal Codacons, che rende note le aree del Paese dove i listini alla pompa registrano i livelli più elevati. E la Sardregna è tra le regioni che superano 1,7 euro al litro. 

Sulla rete urbana tutte le regioni italiane presentano per la benzina prezzi medi sopra quella somma: i listini più elevati vengono praticati nella provincia di Bolzano, dove il costo della verde si attesta a 1,765 euro/litro, seguita da Calabria (1,752 euro), Basilicata (1,749 euro), provincia di Trento (1,747 euro) e Sardegna (1,740 euro).  Il prezzo medio più basso è nelle Marche, 1,704 euro/litro, e nel Lazio, 1,705 euro/litro.

«Rincari che si stanno registrando nonostante le quotazioni petrolifere, dopo il balzo seguito allo scoppio del conflitto tra Israele e Iran, si siano stabilizzate, con il petrolio venduto attorno ai 76 dollari al barile», aggiunge il Codacons.

Il rischio, secondo l’associazione dei consumatori, è che siano in atto fenomeni speculativi tesi a far salire i prezzi dei carburanti alla pompa in vista delle prossime partenze estive degli italiani: un trend già osservato in passato e «che avrebbe impatti enormi sulle spese di rifornimento dei cittadini»,  denuncia il Codacons, «ci aspettiamo dal governo massima vigilanza anche perché il rialzo di benzina e gasolio ha effetti negativi diretti sull'inflazione e sui prezzi al dettaglio di tutti i beni trasportati su gomma». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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