Archiviata la pausa estiva il primo nodo da affrontare per la Giunta regionale è quello della sanità: in ballo non ci sono solo i servizi da riorganizzare, soprattutto nel territorio dove mancano i medici di base, ma anche l'annosa questione delle lunghe liste d'attesa.

Dopo la prima bozza di riforma circolata a fine giugno e che aveva avuto uno strascico di polemiche per i nuovi assetti dei presidi e delle aziende sanitarie e per i procedimenti di nomina dei direttori amministrativi e sanitari, ora il disegno di legge della Giunta avrebbe come assi portanti il ritorno del Microcitemico nell'Arnas Brotzu, dell'ospedale di Alghero nella Asl di Sassari e una nuova riorganizzazione dell'Ares per evitare doppioni.

Non si esclude che il nuovo assetto delle aziende possa portare ai commissariamenti e quindi alle nomine apicali nelle Asl, Aou e Arnas Brotzu prima della scadenza naturale dei contratti degli attuali manager prevista nel dicembre 2026.

Questi punti sono stati già affrontati in un vertice di maggioranza a fine luglio e ora, comprese le altre criticità del sistema sanitario regionale, saranno sviscerati in un primo faccia a faccia con i sindacati, convocato per domani alle 17 in viale Trento.

La Giunta vuole stringere i tempi per poter portare il provvedimento in Aula al più presto, anche perché con il riavvio dei lavori del Consiglio regionale ci saranno da discutere altre questioni importanti.

Nel frattempo, la bozza attuale sulla sanità è top secret - anche per evitare le fughe di notizie di giugno - e solo domani sarà presentata dalla presidente della Regione Alessandra Todde e dall'assessore alla Sanità Armando Bartolazzi a Cgil, Cisl e Uil.

Poiché le interlocuzioni con le sigle sono ancora in corso il disegno di legge non sarà portato domani in Giunta.

Al tavolo per i tre sindacati ci saranno i segretari regionali Fausto Durante (Cgil), Pierluigi Ledda (Cisl) e Francesca Ticca (Uil). «Ci presentiamo all'incontro sulla sanità con una lista di problemi da affrontare e un documento con spunti e possibili suggerimenti - anticipa il leader della Cisl - Ci aspettiamo risposte concrete, un cronoprogramma per le principali emergenze e un cambio di passo da parte di tutti, politici e manager: la gravità della situazione in cui versa la nostra sanità - avverte Ledda - non consente periodi di rodaggio, altri mesi di studio o temporeggiamenti. Servono risposte urgenti». «Come sindacati - spiega ancora - abbiamo fortemente voluto questo primo confronto: i disservizi e le carenze sono all'ordine del giorno, ricette per abbattere le liste d'attesa ne abbiamo viste tante in questi ultimi anni, nessuna realmente efficace. La Cisl ha le sue proposte operative e percorribili e su quelle ci confronteremo con spirito di collaborazione».

«Nessuno ha la bacchetta magica per risolvere i problemi - conclude Ledda -, siamo tutti consapevoli di questo. Allo stesso modo, speriamo che in tutti ci sia la consapevolezza che la sanità pubblica sarda sta inesorabilmente crollando e che il tempo per salvarla è sempre meno».

(Unioneonline)

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