Le associazioni ecologiste e animaliste impugnano davanti al Tar Sardegna il decreto dell'assessore regionale della Difesa dell'Ambiente dello scorso 20 luglio, relativo al calendario venatorio regionale 2018-2019.

Il ricorso riguarda una parte precisa del provvedimento dell'assessore Donatella Spano, quella in cui si parla della caccia alla lepre sarda, alla pernice sarda e al coniglio selvatico.

Il decreto infatti prevede due giornate di caccia per tali animali (30 settembre e 7 ottobre 2018) e individua un "carniere" potenziale complessivo che le associazioni definiscono assurdo: ovvero ben 71974 lepri, 143948 pernici e 179935 conigli selvatici per i 35987 cacciatori autorizzati dell'Isola.

"La caccia a lepre e pernice sarda - osservano le associazioni - è stata autorizzata nonostante non sussista alcun censimento delle popolazioni esistenti di tali specie, e nonostante lo stesso piano faunistico-venatorio dell'Isola le definisca specie tendenti alla diminuzione".

Lo stesso Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) nel suo parere espresso in merito al calendario venatorio isolano ha chiesto la chiusura della caccia alla lepre sarda e alla pernice sarda e allo stesso coniglio selvatico.

(Unioneonline/L)

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