Chi avvista una tartaruga marina in spiaggia deve evitare di disturbare l'animale mantenendo il silenzio e una distanza di almeno quattro metri. Evitare di piazzarsi di fronte per non scoraggiarlo nella scelta del sito di nidificazione. Bisogna evitare il contatto fisico e limitare al massimo la presenza dei curiosi. Se poi si scattano fotografie, non accendere luci o flash.

Sono solo alcune delle indicazioni diffuse dall'assessorato regionale all'Ambiente e dal coordinamento del Servizio tutela della natura e politiche forestali in previsione dell'estate, la stagione in cui questi rettili marini si riproducono. Le spiagge sarde, da qualche anno, sono state di nuovo, come cinquant'anni fa, riutilizzate per la deposizione.

La specie Caretta Caretta le aveva sfruttate per ben quattro volte l'anno scorso: il 12 giugno a Teulada (Capo Malfatano), l'8 luglio a Villasimius (Campus), il 24 luglio a Muravera (Piscina Rei) e il 4 agosto a Castiadas (Cala Pira). Per questo la Regione ha pensato a un vero e proprio decalogo per bagnanti e turisti, mentre la Rete regionale per la conservazione della fauna marina prosegue l'attività di monitoraggio.

Materiale in italiano e in inglese sarà diffuso nelle aree marine protette, così come i numeri verdi del Corpo forestale (1515) e della Capitaneria di Porto (1530) saranno a disposizione dei cittadini. "È ormai chiaro che gli habitat sabbiosi della Sardegna sono ideali per questa specie", ha detto l'assessora Donatella Spano. "Nonostante non sia possibile prevedere il momento e il sito scelto per la nidificazione, gli eventi straordinari degli ultimi anni si sono verificati in aree oggetto di concessione o nelle vicinanze: grazie alle puntuali segnalazioni di turisti e operatori turistici è stato possibile monitorare l'incubazione e la schiusa secondo i protocolli ministeriali. La Regione è presente con la rete regionale e ha destinato risorse per 400mila euro per interventi sulla fauna in difficoltà particolarmente protetta".

Andrea Piras

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