Dieci anni di reclusione. È la condanna sollecitata dal sostituto procuratore Gilberto Ganassi nei confronti di Giulio Collu, 46 anni di Quartu, conosciuto col soprannome di “Hitler”, già al centro di numerose indagini legate al traffico di droga.

Davanti alla Gup del Tribunale, Lucia Perra, è accusato di sequestro di persona, estorsione e detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.

Difeso dall’avvocato Riccardo Floris, il 46enne è comparso questa mattina in aula per il processo – che si sta celebrando con il rito abbreviato – scortato da un nutrito gruppo di agenti penitenziari. Nell’inchiesta c’era finita anche Leyla Monni, una giovane di Sinnai che, secondo l’accusa, avrebbe attirato un cliente in casa di Collu.

Per lei Ganassi ha chiesto tre anni e 4 mesi. 

L’inchiesta era scattata quando i carabinieri di Quartu e Selargius avevano sospettato che Collu non stesse rispettando gli obblighi derivanti dalla misura di prevenzione cui era sottoposto, facendo entrare in casa numerose persone.

Stando all’accusa – in una di queste serate – l’imputato avrebbe preteso da un altro ragazzo più soldi di quelli pattuiti per il consumo di droga. Dalle minacce si sarebbe passati alle botte e l’indagato si sarebbe impossessato, tra le altre cose, anche del monopattino di proprietà del malcapitato. Non solo: l’acquirente sarebbe stato scortato sino al bancomat e costretto - secondo l’accusa - a prelevare 500 euro.

Il difensore, Riccardo Floris, ha chiesto l’assoluzione di Collu perché nessuna delle condotte contestate sarebbero riferibili al suo assistito. Il 16 novembre è prevista la sentenza.

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