Padre Carlo Rotondo, sacerdote missionario di Sinnai, è tornato oggi nel suo paese.

Rotondo ha concelebrato la messa col parroco di Sant'Isidoro, don Sandro Piludu, in una chiesa gremitissima, con tanti fedeli accorsi ad ascoltare le sue parole e la sua esperienza in Tanzania dove vive da quasi quattro anni e dove su incarico della Diocesi di Cagliari dovrebbe restare sino al 2027.

Il missionario è stato accolto con un affetto straordinario e con un lungo applauso alla fine della messa. Rotondo si è anche commosso. Nel cuore ha un sogno: continuare ad aiutare i poveri della Tanzania. In particolare vorrebbe contribuire ad acquistare una unità sanitaria mobile capace di avvicinarsi ai villaggi per curare chi ha bisogno. Per questo nella Piazza Sant'Isidoro è stata preparata la cena della solidarietà per la raccolta di fondi.

Tre anni fa don Carlo Rotondo, missionario globtrotter, è parito per l’Africa. Quell'incarico gli è stato prorogato di altri tre anni. Nella poverissima Tanzania resterà come detto sino al 2027.

Don Carlo è già stato missionario in Kenya, a Nanyuki, dal 1994 al 2004. Dal 2004 ha avuto incarichi parrocchiali, all’Unitalsi, alla segreteria di monsignor Arrigo Miglio e di monsignor Giuseppe Baturi. Usando una immagine calcistica, don Carlo ritiene che anche nella fede valga il detto «la miglior difesa è l’attacco».

«Questa mia partenza in terra di missione - aveva detto prima della partenza – è il mio modo di “attaccare” come cristiano e come prete. Farò il tragitto inverso che fanno i migranti sui gommoni. Sarò io che andrò lì, da loro. Vivrò con loro e farò quel che posso per loro. L’acqua potabile, la salute e la scuola sono i tre campi di emergenza principali di quel territorio. Il resto… lo scoprirò lì… con loro».

In questi anni in Tanzania don Carlo ha fatto molto. Tantissimi i suoi compiti, compreso quello di seguire con una suora insegnante del posto, in una classe di studio con 169 alunni. Numerosa? «Ci adattiamo -  dice don Carlo - i ragazzi, sono tutti tifosi del Cagliari. Lo seguiamo momento per momento».

In Tanzania il sacerdote di Sinnai si era portato i colori rossoblù e la bandiera dei 4 Mori. Don Carlo non dimentica la Sardegna, Sinnai, il Cagliari. «In Tanzania sto facendo una esperienza meravigliosa: ho il cuore pieno di regali. Sono state finora tantissime le splendide relazioni umane che ho instaurato nella savana, a rendere la mia vita meravigliosa. La cosa più bella dell’Africa, sono gli africani. In Africa c'è necessità di tutto».

Dopo il ritorno dalla prima esperienza missionaria in Kenia, don Carlo Rotondo è rimasto in Sardegna con diversi incarichi nella diocesi di Cagliari. Ora si trova nella valle dei Baobab, a Iringa, nel cuore della Tanzania, a quasi mille chilometri dalla costa dove sorge la capitale Dar Es Salam. Una esperienza intensa, straordinaria, a una infinità di chilometri dalla Sardegna.

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