È festa grande a Sinnai per la sagra della patrona Santa Barbara. Proprio nel contesto della festa è stata ancora una volta programmata una serata in ricordo di Maria Paola Olla, la missionaria di Sinnai morta otto anni fa a San Paolo del Brasile.

"Insieme con la musica in memoria di Maria Paola Olla": è questo il titolo dato all'appuntamento di sabato è in piazza (alle 20,30) che prevede canti, balli, danze con i gruppi Isodro, Pentagramma, New Dance Studio e Allenaza di Misericordia.

A mezzanotte ci sarà il lancio di palloncini e si canterà "Dico sì alla vita".

Maria Paola Olla ha vissuto tra le favelas della periferia di San Paolo del Brasile dove le baraccopoli sono spuntate come funghi in un clima di violenza.

Sino al 2000 il compito di Paola è stato soprattutto quello di incontrare i "meninos de rua" (i bambini di strada ) ma anche i "povo de rua" (adulti di strada ).

Per conoscerli, costruire amicizia, evangelizzare, portare una parola d'amore.

Nel gennaio del 2001, il cardinale di San Paolo, monsignor Claudio Hummes, ha affidato al gruppo di "Alleanza di misericordia", cui faceva parte Paola Olla, la cura di Taipas, una regione poverissima della periferia di San Paolo: "Trentamila abitanti", raccontava Paola Olla, "ridotti nella miseria più profonda. E, qui sono spuntate le prime case-famiglia dove i consacrati accolgono e vivono con i meninos de rua. Il nostro obiettivo - diceva suor Paola - è quello di raggiungere gli ultimi, i più poveri annunciando l'amore di Dio. Per questo, ci siamo divisi in équipe. Un'esperienza davvero meravigliosa. Dio ci chiama a scendere nell'inferno, fra storie tragiche, di abbandono, di violenza. Con un solo obiettivo: cercare il riscatto di tanti fratelli e di restituire loro la dignità di figli di Dio".

Maria Paola Olla si era ammalata prima durante la sua missione. Un male incurabile. Prima della morte, ebbe la fortuna di riabbracciare l'anziana mamma, arrivata da Sinnai.

È sepolta nella stessa missione brasiliana. Aveva chiesto di restare lì con i suoi "meninos de rua". Una tomba semplicissima, povera. Il padre Severino, agricoltore, parlava tanto di lei, soprattutto quando si trovava fra i amici in campagna. Sinnai non ha certamente dimenticato la missionaria, morta giovanissima che in paese aveva lasciato tutto, i suoi familiari, i suoi amici, la sua infanzia.
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