Sinnai, bollette Tarip solo online: la polemica approda in Consiglio comunale
Interpellanza dell’opposizione: «Così si viola il regolamento Arera: la prima opzione deve essere il cartaceo, anche Per andare incontro alla fascia di popolazione più anziana»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Comune di Sinnai ha deciso: le bollette Tarip 2025 non arriveranno più a casa, ma saranno online. A meno che l’utente faccia una precisa richiesta per continuare ad avere quella cartacea. E le polemiche non mancano.
Il Comune assicura che starà vicino all’utente per l’avvio di questo progetto per facilitare il suo compito. Di questo si parlerà domani, lunedì, in Consiglio comunale, durante la discussione di interpellanze e interrogazioni arrivate da schieramenti della minoranza proprio sul tema. L’assemblea è convocata per le 16,30.
«Questa mossa, presentata come un passo verso la sostenibilità», dicono i consiglieri di Forza Italia Walter Zucca e Roberta Simoni, firmatari di una interpellanza, «viola le normative Arera. L'autorità, infatti, stabilisce che l'invio cartaceo della bolletta resta la modalità predefinita, col digitale proponibile solo come scelta volontaria del cittadino. La preoccupazione maggiore riguarda le fasce più anziane e meno digitalizzate della popolazione, che potrebbero trovarsi in difficoltà».
Per i consiglieri Zucca e Simoni «con la prima scadenza Tarip fissata al 20 agosto, occorre decidere in fretta. Chiederemo al sindaco e all'assessore Concas di ripristinare l'invio automatico della bolletta cartacea per chi non ha optato esplicitamente per il digitale, garantendo equità e semplicità per tutti i cittadini».
Dello stesso avviso il Consigliere di “Uniti per Sinnai”, Paride Casula: «Ho presentato un’interrogazione all'assessore ai Tributi Katiuscia Concas per sapere chi ha preso questa decisione. A mio parere è assurdo che notizie di tale rilevanza debbano essere subite dai cittadini dall'oggi al domani, con comunicati diffusi da una maggioranza sempre più distante dalle esigenze dei cittadini. Lo sconcerto fra gli utenti è più che giustificato».
Raffaele Serreli