Classico o senza uva passa e canditi, con crema zabaione, glassa o cioccolato, vegan o light; e ancora, per i palati sardi, con carciofo spinoso, pompia, vernaccia o mirto, ma anche salsiccia secca e pecorino. Anche in Sardegna, qualunque sia il palato, il panettone artigianale rimane sempre un must del periodo natalizio.
«Da qualche anno, sempre più consumatori scelgono il panettone artigianale – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - non solo in Sardegna o nel resto dell’Italia ma anche nel resto del Mondo come per esempio negli Stati Uniti dove è diventato una vera e propria “ossessione”, con fornai e pasticceri italiani a darsi battaglia per soddisfare ogni tipo di palato. Quindi, un business interessante anche per le piccole imprese alimentari della Sardegna. L’invito è a comprarlo nelle botteghe e rivendite che trattano prodotti artigianali locali».
Secondo una indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato, 6 famiglie su 10 hanno acquistato prodotti da ricorrenze, propendendo prevalentemente verso i tradizionali, e segnando una crescita del comparto artigianale. Inoltre, l’incremento del mercato dei panettoni del forno è determinato da un aumento degli acquirenti di questa tipologia di prodotti, e vanta un totale di 4,9 milioni di prodotti venduti e un valore pari a 109 milioni di euro, con una quota di quelli artigianali che supera il 50% del valore del mercato

Tanti anche i consumatori che acquistano i panettoni anche al di fuori delle festività, con quasi il 40% che, secondo un’indagine Nielsen, lo farebbe tutto l'anno. 


Ma come riconoscere il vero prodotto artigianale sardo? L’unica soluzione – precisa Confartigianato - è leggere bene l’etichetta, che rappresenta una obbligatoria e precisa “carta di identità”, all’interno della quale devono essere riportati ingredienti e allergeni. Soprattutto, è necessario stare attenti all’assenza di “agenti chimici” e conservanti o altri ingredienti propri delle produzioni industriali in serie.

Quanto ai prezzi, per panettoni e pandoro artigiani i costi oscillano tra 15 e 20 euro al Kg.

«Come Associazione di Categoria – rimarca Meloni - stiamo lavorando perché si arrivi sempre più a prodotti di “filiera corta”; abbiamo già degli ottimi esempi in Sardegna sul pane di filiera locale, con il grano coltivato, macinato, trasformato in prodotto da forno e distribuito, tutto all’interno di qualche chilometro». «La nostra ambizione – conclude il Presidente – è quella di valorizzare maggiormente i prodotti alimentari natalizi della tradizione sarda, al di là di panettoni e pandoro; un riscoperta e valorizzazione di queste produzioni, una fra le tante su pani arrubiu, vero precursore dei moderni panettoni, potrebbe far tornare in auge le antiche specialità, far nascere nuove imprese e contribuire a far crescere l’economia locale».

(Unioneonline/v.l.)

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