«Il cantare dei galli disturba». Un messaggio inequivocabile, corredato da una lettera anonima che minaccia ripercussioni giudiziarie se non verrà subito impedito al volatile di cantare. Accade a Sestu, nella zona attorno a piazza San Salvatore, in pieno centro storico, dove nei giorni scorsi un giovane si è visto recapitare nella cassetta delle lettere una missiva che non lascia spazio a dubbi: o fa tacere subito il suo gallo, oppure scatteranno le ripercussioni. Nessuna firma, nessuna possibilità di capire chi sia il vicino così tanto indispettito dal cantare mattiniero del pennuto.

La vicenda

I contorni della vicenda sono ancora un po’ fumosi, anche perché al momento i dettagli sono pochi. Mesi fa, stando alle poche indiscrezioni filtrate, al giovane erano stati regalati due pulcini che, una volta cresciuti, si sono trasformati in una piccola gallina e in un galletto domestico. A scatenare il malcontento di qualcuno dei vicini sarebbe stato proprio il canto di quest’ultimo, anche se ufficialmente nessuno dei vicini si sarebbe presentato a lamentarsi. Ad arrivare, invece, è stata una lettera con tanto di segnaletica e riferimenti al codice civile che richiamano gli schiamazzi provocati dagli animali. A corredo della missiva anonima, i cui toni non sembravano proprio concilianti, c’erano una serie di consigli per impedire al galletto di cantare troppo presto al mattino, come ad esempio quello di tenerlo in un luogo buio e dunque non facendogli capire quando sorge il sole.

Polemica social

Nei giorni precedenti una polemica simile, sempre contro il cantare dei galli, era divampata anche sui social quando qualche utente si era lamentato per la presenza di pollame in qualche cortile del centro abitato. La stragrande maggioranza dei commenti, però, ha criticato chi si lamentava e non accettava la presenza degli animali, visto che Sestu resta un centro storicamente di matrice agricola e non è raro trovare cortili dove le famiglie tengono due o tre galline per avere uova fresche al mattino.

La norma

«Il regolamento di polizia veterinaria a livello nazionale dispone che non possono esserci allevamenti all'interno delle comunità», chiarisce il comandante della Polizia Locale, Giorgio Desogus, «La norma, però, di converso, dispone che si possano tenere gli animali d'affezione, senza identificarne la tipologia». La legge, dunque, vieta gli allevamenti nei confini del centro abitato, ma non impedisce la possibilità di possedere qualche gallina. Ormai diverse pronunce della Cassazione, infatti, hanno chiarito che questi volatili, per quanto rumorosi al momento di fare l’uovo, sono classificati come animali domestici e di compagnia. «Diverso», conclude il comandante, «è il discorso relativo al disturbo della quiete pubblica e dei rumori». I pochi casi di multe (166 euro) a galli canterini registrati in Italia si sono spesso risolti con l'annullamento d’autorità: questo perché la legge tiene conto del concetto di “tollerabilità” che media tra le esigenze del vicinato e il diritto di tenere in piena legalità gli animali d’affezione. Perché un rumore non sia tollerabile si deve dimostrare che superi di 3 decibel il rumore di fondo.

Francesco Pinna

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