Aumentano i detenuti nelle carceri italiane, e la Sardegna non fa eccezione.

"In un anno - spiega Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme - i reclusi sono cresciuti di 221 unità, ma i posti letto sono diminuiti perché alcune sezioni degli istituti sono chiuse per lavori".

Parlando di numeri, "i detenuti erano 2.068 al 31 luglio 2016, sono diventati 2.289"; significativo anche l'aumento degli stranieri, passati nello stesso periodo da 452 a 676.

"La Sardegna - dice Caligaris - presenta un quadro molto problematico per il non adeguato numero di agenti della Polizia penitenziaria ma anche per le gravi carenze di amministrativi ed educatori".

Difficile, quindi, poter garantire attività trattamentali ai detenuti, e molti di questi "rischiano di restare in cella 20 ore su 24 con negative e pericolose conseguenze soprattutto in presenza di disturbi psichici e tossicodipendenze".

Condizioni critiche emergono negli Istituti di Cagliari-Uta ("618 ristretti per 563 posti letto"); Lanusei ("43 per 33"); Oristano-Massama ("279 per 260") e Tempio ("172 per 167"); con la percentuale più alta di stranieri "a Mamone-Lodè: 80,5%".

(Redazione Online/s.s.)
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